Sicurezza, maglia nera all’ex statale per Milano

Sicurezza, maglia nera all’ex statale per MilanoMappa dell’Aci: la strada del «Brembo» quinta in Italia per incidenti e mortalità. Nel 2002 sei vittime

L’ex strada statale 525 del «Brembo» è al quinto posto fra le arterie più pericolose d’Italia. Il dato è stato diffuso a Verona durante i lavori del primo Salone internazionale della sicurezza stradale organizzato dall’Automobile club italiano.

Al primo posto della valutazione delle strade più pericolose, in base al rischio di incidente e di mortalità, è risultata essere l’ex statale 103 «Jonica», seguita da «Via Emilia» (ex ss 009), «Via Flacca» (ex ss 123), «Cagliaritana» (ex ss 554) e la «Brembo» al quinto posto.L’ex statale 525, che parte dalla nostra provincia, ha un’estensione di 18,8 chilometri, 11,7 dei quali attraversano la Bergamasca e 7,1 chilometri la vicina provincia di Milano. Uno dei dati che balzano all’occhio, analizzando le statistiche dell’Aci, è l’elevata incidenza del numero degli incidenti che avvengono nell’ambito dei centri abitati. Per esempio, sul totale degli scontri avvenuti nel corso del 2002 ben 43 (pari al 70 per cento) sono stati registrati proprio nei centri abitati. Il rapporto delle vittime è a livelli drammatici: su sei persone che nel 2002 hanno perso la vita lungo la «Brembo», tutte hanno avuto incidenti nei centri abitati. Anche per il numero dei feriti le percentuali sono a livelli altissimi: il 70 per cento delle persone che sono dovute ricorrere alle cure mediche hanno avuto incidenti in ambito urbano (56 su 81). Analizzando il dato progressivo dei cinque anni presi in esame (dal 1998 sino al 2002), emerge che vi è un’impennata del numero delle vittime, che è passato da un morto del 1998 ai sei dello scorso anno. Tant’è che se si prende in esame il rapporto del numero dei morti per incidente la media si decuplica, passando da 0,01 del 1998 a 0,10 dello scorso anno. Su base quinquennale rimane invece quasi invariato il rapporto fra numero di feriti per incidenti: nel 1998 era pari a 1,37 mentre nel 2002 è sceso a 1,31.

Nell’ambito del Salone dell’Aci di Verona sono state rese note le dieci province che a livello nazionale hanno, sulla rete delle ex strade statali e delle autostrade, gli indici di mortalità più alti e più bassi. In testa alla classifica nera c’è la provincia di Matera con un indice di mortalità (numero delle vittime per mille incidenti relativi alla provincia) pari a 229, seguita da Vercelli con 148,59, Foggia 127,8 e al decimo posto Lucca con 96,51. Fra le dieci province con i tassi peggiori non ne figura nessuna lombarda, che invece ha tre delle sue province fra le dieci migliori a livello nazionale. Al primo posto Massa Carrara con 7,46 seguita da Lecco con 22,06, quinta è Milano con 27,03 e decima Varese con 29,75. La Bergamasca, con indice pari a 53,28, quasi doppio rispetto a Varese, non è rientrata fra le dieci province con le strade meno pericolose d’Italia. «Il dato che emerge dalle statistiche - spiega il direttore regionale dell’Aci Guido Riccio - conferma che oltre l’85 per cento degli enti proprietari delle strade hanno risposto alle schede di raccolta dati inviate dall’Istat. È un primo passo importante per giungere a stilare una fotografia sempre più realistica dei punti più pericolosi sui quali è necessario intervenire per contenere il drammatico bilancio degli incidenti. Non dobbiamo infatti dimenticare che un incidente su quattro ha fra le sue principali cause proprio la "struttura" stradale».

(25/10/2003)

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