I valori di cloroformio bassi
Potabilità acqua non a rischio

I valori di cloroformio riscontrati nella falda bergamasca non mettono a rischio la potabilità dell'acqua. L'attenzione rimane comunque alta e, a breve, verrà convocata in Regione una nuova riunione del Tavolo tecnico. Lo ha affermato l'assessore regionale Raimondi.

I valori di cloroformio riscontrati nella falda bergamasca non mettono a rischio la potabilità dell'acqua. L'attenzione rimane comunque alta e, a breve, verrà convocata in Regione una nuova riunione del Tavolo tecnico che si sta occupando dell'inquinamento riscontrato in alcuni Comuni.

Lo fa sapere l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, rispondendo ai sindaci dei Comuni di Verdellino, Ciserano, Arcene, Treviglio e Castel Rozzone, che hanno chiesto un confronto sui risultati dei nuovi rilevamenti dell'Arpa.

«Esiste da tempo un tavolo per fronteggiare la situazione - ha detto Raimondi - e le sue riunioni sono frequenti e partecipate. Non c'è dunque la necessità di istituire un doppione. Il Tavolo verrà riconvocato dai funzionari competenti a stretto giro, per dare seguito alla richiesta dei sindaci, con cui abbiamo sempre collaborato bene».

«L'impegno della Regione Lombardia per la situazione della falda - ha aggiunto l'assessore - è stato più che tempestivo, e ha comportato anche un notevole sforzo dal punto di vista finanziario, in un momento di evidente difficoltà per le casse regionali. Sforzo che ci è stato riconosciuto pubblicamente pochi giorni fa proprio dal sindaco di Ciserano, che lodava l'impegno e la concretezza della Regione, meritevole di essersi presa a cuore il problema».

«Per quanto riguarda il cloroformio - ha continuato Raimondi - Arpa ne ha appositamente ricercato le tracce, per avere un quadro più chiaro e dettagliato dell'inquinamento della falda. I valori riscontrati, anche se sintomo di un inquinamento in atto, sono in ogni caso bassi e ben al di sotto del livello dei 30 microgrammi per litro, che comporterebbe rischi per la potabilità. Bisogna adesso individuarne la fonte e capire come intervenire».

Raimondi ha anche ribadito «che l'attenzione è massima» e che «personalmente non perdo occasione per sollecitare le strutture deputate a mettere in campo senza indugi tutta la loro professionalità e competenza. Bisogna d'altro canto evitare pericolosi allarmismi e continuare a lavorare con concretezza e nervi saldi per evitare che la situazione peggiori».

«Faremo in modo - ha concluso Raimondi - che non si ingeneri confusione e il Tavolo tecnico permetterà di confrontarsi sui risultati dei nuovi rilevamenti e di continuare a collaborare con tutte le istituzioni coinvolte, come fatto fino ad ora, per fronteggiare al meglio la situazione nell'interesse dei cittadini».

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