Piani territoriali degli orari:
la Regione sostiene i Comuni

«Alla ricerca del tempo perduto»: è questo il titolo del seminario che si terrà lunedì 30 gennaio, nella sala Marzio Tremaglia del Teatro Donizetti di Bergamo in piazza Cavour.  Il convegno, promosso dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, avrà inizio alle ore 10 e approfondirà i risultati delle politiche regionali di armonizzazione dei tempi delle città alla luce della legge regionale n.28 del 2004.

La normativa prevede l'assegnazione di contributi ai Comuni lombardi per la realizzazione di azioni sperimentali in materia di politiche temporali. Lo scopo è incentivare la redazione e l'attuazione dei Piani Territoriali degli Orari di cui tutti i Comuni italiani sopra i 30mila abitanti avrebbero dovuto dotarsi fin dal 2001, ai sensi delle legge nazionale n.53 del 2000.

Ad aprire i lavori, dopo il saluto introduttivo del presidente del Consiglio regionale Davide Boni (Lega Nord), sarà il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti (PdL), mentre il punto sull'attuazione della legge sarà fatto da Roberto Pedretti (Lega Nord), componente del Comitato Paritetico.

Interverrà quindi l'assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli: il dibattito sarà coordinato dal Presidente della Commissione regionale “Affari istituzionali” Sante Zuffada (PdL) e le conclusioni affidate alla Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi (PD).

Regione Lombardia ha emanato in questi anni 3 bandi (di cui l'ultimo, ancora attivo, si concluderà nel giugno 2012) e sottoscritto 10 accordi di collaborazione con i Comuni, assegnando contributi per circa 9milioni e 200mila euro, finanziando 96 progetti presentati da 139 Comuni (tra i più significativi troviamo Bergamo, Cremona, Lodi, Cinisello Balsamo, San Giuliano Milanese, Vigevano e Saronno).

A beneficiarne sono stati soprattutto progetti legati a interventi per facilitare la mobilità e la fruibilità dei servizi pubblici. Nel 2004 i Comuni della Lombardia che avevano un Piano Territoriale degli Orari approvato erano solo 5; oggi sono saliti a 129, tra i quali sono 36 su 38 i Comuni con più di 30mila abitanti (solo Cesano Maderno e Lissone in Brianza sono ancora inadempienti).

«L'applicazione della legge sui Tempi delle città ha avuto esiti soddisfacenti – evidenzia il Presidente Davide Boni – soprattutto per la capacità di coinvolgere i Comuni su  un  tema, quello della razionalizzazione della risorsa tempo, drammaticamente vissuto da tutti. Per il futuro, si potrebbe ora auspicare che la Regione si attivi per richiedere un maggior ruolo da parte delle Province e una premialità ai Comuni che riescono a coinvolgere nei Piani non solo soggetti pubblici ma anche privati, come le banche e i commercianti. Parimenti bisogna incentivare i Comuni più piccoli ad associarsi  offrendo loro assistenza mirata per l'attività di progettazione».

Durante il seminario verranno illustrati, insieme all'esperienza europea di Barcellona, anche i casi pilota di Como (La giornata del cittadino); Bergamo (riqualificazione urbana del quartiere Redona); Rozzano (decentramento degli sportelli) e Broni (Miotaxi–Taxirosa e la mobilità flessibile), esempi positivi di interventi realizzati per risparmiare il tempo che altrimenti andrebbe sprecato a causa di un'inadeguata organizzazione degli orari cittadini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA