Piano cave della Bergamasca
Via libera alla modifica planimetrica

Piano Cave provincia di Bergamo: via libera alla sostituzione planimetrica dell'ATEg25 sui Comuni di Rogno e Costa Volpino. Il presidente della Commissione Ambiente Giosuè Frosio (Lega Nord): “Nessuna modifica apportata a volumi e perimetro, solo un atto tecnico dovuto”.

Via libera a maggioranza in Commissione Ambiente e Protezione civile, con il voto favorevole di PdL, Lega Nord e UdC, alla proposta di atto amministrativo per la sostituzione della planimetria relativa all'ATEg25 allegata al Piano cave della provincia di Bergamo (tale ambito estrattivo interessa i Comuni di Rogno e Costa Volpino).

Voto contrario è stato espresso dall'Italia dei Valori, mentre i rappresentati del Partito Democratico non hanno preso parte alla votazione finale. “Si tratta di una proposta di atto amministrativo riferita a una delibera di Giunta che recepisce una sentenza del Tar - ha spiegato il presidente della Commissione Ambiente Giosuè Frosio (Lega Nord) -; in questo modo, su segnalazione della Provincia, mettiamo in regola un aspetto tecnico che non modifica né i volumi né i perimetri dell'ambito in questione, ma semplicemente aggiorna secondo le prescrizioni corrette la planimetria dell'area. E' pertanto falso affermare che questo provvedimento modifica il Piano Cave –ha aggiunto Frosio- e chi lo afferma, purtroppo mente sapendo di mentire”.

Giuseppe Villani (PD) ha ribadito come la non partecipazione al voto del suo gruppo “non è da riferirsi nel merito di questo specifico provvedimento, la cui approvazione nei fatti è un atto dovuto, quanto piuttosto va interpretata come richiesta e sollecitazione a rifare interamente il Piano cave della provincia di Bergamo, essendo quello attuale da ritenersi decaduto e non più valido”.

Lo stesso concetto (“dobbiamo procedere subito alla stesura di un nuovo piano cave, quello esistente non ha più valore”) è stato evidenziato anche da Gabriele Sola (IdV), che ha però motivato il suo voto contrario facendo riferimento a un parere espresso dall'Autorità di Bacino del Fiume Po in data 18 maggio 2005, nel quale si sottolineava la necessità in merito all'ATEg25 di verificare e analizzare più approfonditamente le implicazioni legate al limite di scavo che prevede una profondità 35 metri e quelle legate alle interazioni di tale limite con la falda sotterranea.

“Nei fatti – ha evidenziato Sola - questa relazione evidenzia possibili rischi in materia di dissesto idrogeologico nell'ambito estrattivo su cui ci stiamo pronunciando”.

Il presidente Frosio e alcuni esponenti di maggioranza hanno quindi evidenziato come le preoccupazioni indicate nel parere dell'Autorità di bacino siano state superate e risolte da successive analisi e verifiche tecniche svolte in modo approfondito dagli organismi competenti. Il provvedimento dovrà ora passare all'esame del Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva.

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