Ciserano, falda inquinata
Il Comune chiederà i danni

«Una volta che la barriera idraulica entrerà in funzione incaricheremo un avvocato di dare il via alle necessarie azioni legali per recuperare dai responsabili dell'inquinamento i soldi pubblici finora spesi». Lo dice l'assessore Zucchetti di Ciserano.

«Una volta che la barriera idraulica entrerà in funzione incaricheremo un avvocato di dare il via alle necessarie azioni legali per recuperare dai responsabili dell'inquinamento i soldi pubblici fino ad ora spesi per rimediare ai danni causati».

Il messaggio dell'assessore al Territorio del Comune di Ciserano Natale Zucchetti è forte e chiaro. A due anni e mezzo dalla scoperta dell'inquinamento di cromo VI (esavalente) nella falda acquifera fra Verdellino e Treviglio è arrivata l'ora di attribuire in via giudiziaria le responsabilità per un conto che ora ammonta a 1.100.000 euro.

Tanto la Regione ha stanziato al Comune di Ciserano per l'installazione sul suo territorio della barriera idraulica che intercetterà il cromo VI che si sta diffondendo verso il trevigliese. Un conto che potrebbe salire: infatti alla barriera, ora composta da un pozzo e due piezometri, potrebbero essere aggiunti altri cinque pozzi e un impianto di depurazione del costo di 5 milioni di euro.

Intanto giovedì 2 febbraio nel pozzo è stata installata dall'azienda Riccoboni di Parma una pompa aspirante lunga due metri che, alla profondità di 30 metri, aspirerà 30 litri al secondo di acqua inquinata da cromo VI per poi scaricarla, da un tubo di 200 metri nella roggia Brembilla modulo di Verdello. La pompa funzionerà 24 su 24 a partire da lunedì.

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