Aviatico, ville sul passo
Il Wwf: «La procura è inerte»

«Sulla questione della realizzazione delle ville nel Comune di Aviatico rileviamo l'inerzia della magistratura». Così i rappresentanti del Wwf, brandendo la sentenza del Tar di Brescia che annulla il permesso di costruire in un'area toccata dalle rotte migratorie.

«Sulla questione della realizzazione delle ville nel Comune di Aviatico, in una zona di elevata naturalità, rileviamo l'inerzia della magistratura». I rappresentanti del Wwf, brandendo la sentenza del Tar di Brescia che annulla il permesso di costruire in un'area toccata dalle rotte migratorie, puntano l'indice verso la Procura a cui era stato presentato, nel luglio del 2011, un esposto con cui si chiedeva anche il sequestro preventivo del cantiere.

In Procura massimo riserbo sugli ultimi sviluppi delle indagini, ma per tornare a un anno fa è noto che, appena ricevuto l'esposto, era stato chiesto al Gip titolare dell'inchiesta il sequestro dell'area. Una richiesta che venne però respinta dal giudice in base alla documentazione in suo possesso. Fogli ai quali si aggiunge ora la sentenza del Tar.

Il responsabile del Wwf bergamasco Mario Zamboni e la presidente regionale Paola Brembilla, ripercorrendo la vicenda di Ganda, hanno puntato l'attenzione sul fatto che «in Procura, in materia ambientale, c'è una certa insensibilità. In questo settore manca una vera specializzazione, qui servirebbe un pm specializzato per affrontare le questioni ambientali: speriamo che in futuro ci sia un occhio di riguardo verso questa esigenza. Perché l'illegalità passa anche per le materie ambientali».

Tornando ad Aviatico, la questione affonda le sue radici nel 2010, quando il Comune rilasciò il permesso di costruire in località Ganda, «in una zona individuata dal Piano territoriale regionale come Ambito di elevata naturalità - spiegano gli esponenti del Wwf - e le uniche costruzioni consentite sono quelle legate all'attività agricola o le case per l'agricoltore o i dipendenti, ma solo se l'esigenza abitativa non può essere soddisfatta con il patrimonio edilizio esistente».

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