Città Alta: negozi in crisi
Mangili non chiude ma trasloca

È un film già visto purtroppo. Storiche botteghe che si trasformano, chiudono i battenti, lasciando spazio ad altre realtà impostate secondo i canoni standardizzati del franchising o comunque di un commercio che nulla ha da spartire con quello precedente.

Capita in via XX settembre e ormai non ci fai neanche più caso, ma in Città Alta a certe cose non ti abitui mai: ogni volta è un piccolo sfregio, un pezzetto di storia (minore ma pur sempre storia) che se ne va e un luogo che piano piano cambia pelle. Questa volta tocca alla gastronomia Mangili che si affaccia sulla Corsarola a due passi da piazza Vecchia.

Non chiude, fortunatamente, ma entro l'estate cambierà sede, traslocando dall'edificio in cui si trova ormai da quasi cento anni (e dove nel 2008 girarono anche una fiction con Massimo Boldi), in un altro negozio di via Colleoni, per l'esattezza nei locali lasciati liberi dalla tappezzeria Carrara, altra storica attività che a sua volta ha traslocato in via Arena da poco.

E la ragione è sempre è stessa: quella economica. Affitti alle stelle o comunque investimenti immobiliari insostenibili per le tasche di un commerciante indipendente. «Quando il gruppo cui apparteneva l'edificio ha deciso di vendere – spiega il titolare dell'esercizio Angelo Mangili, 72 anni portati alla grande –, si è rivolto a me che, come inquilino, vantavo un diritto di prelazione, ma certamente non potevo permettermi di spendere il milione di euro attorno al quale viaggiava la loro richiesta. Nel frattempo si è liberato il negozio di Carrara che si trova comunque in un'ottima posizione. Così ho deciso di non lasciarmi sfuggire l'occasione».

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