Autovelox per le strade
L'elenco è quello di 10 anni fa

Ci sono alcuni tratti della viabilità bergamasca dove possono essere installati dei dispositivi di controllo remoto della velocità. L'elenco è però contenuto in un'ordinanza della Prefettura di addirittura dieci anni fa.

Ci sono alcuni tratti della viabilità bergamasca dove possono essere installati dei dispositivi di controllo remoto della velocità, senza che le sanzioni vengano contestate immediatamente al conducente, che deve essere fermato. L'elenco è però contenuto in un'ordinanza della Prefettura di addirittura dieci anni fa. Il documento, protocollato con il numero 254, è infatti datato 4 novembre 2002 ed elenca, a firma dell'allora prefetto Cono Federico, i sette tratti di strada dove la polizia stradale o altre forze dell'ordine possono rilevare sanzioni non contestabili immediatamente: soltanto in questi tratti è possibile, per le forze dell'ordine, operare in tal senso, mentre nel resto delle strade bergamasche è necessario, come previsto dal Codice della strada, fermare l'automobilista per la contestazione immediata, salvo l'eventuale ricorso e annullamento della contravvenzione. La deroga, dunque, va definita con un apposito decreto della Prefettura.

Ora la polizia stradale chiede che questo elenco venga aggiornato, con i nuovi tratti rilevati come i più pericolosi, dove poter installare «dispositivi di rilevamento a distanza delle violazioni», in particolare per gli eccessi di velocità e i sorpassi pericolosi o vietati. La Prefettura può infatti autorizzare – dopo aver consultato il Compartimento regionale per la viabilità e gli enti proprietari delle strade e su indicazione della polizia stradale – l'assenza della contestazione su specifici tratti di alcune strade. Una deroga che può essere emessa con alcune premesse: la gravità degli incidenti che si sono verificati lungo queste strade e le caratteristiche del traffico e delle strade stesse, che non consentono la contestazione immediata senza pericolo per la sicurezza della circolazione.

Dove, dunque, le forze dell'ordine possono piazzare dispositivi che non necessitano della contestazione immediata? Gli attuali tratti di strada, previsti dal decreto del novembre 2002, sono in tutto 7. Il primo tratto si trova lungo il nuovo tracciato della statale 42 del Tonale e della Mendola, all'altezza del territorio comunale di Grassobbio: è un tratto di un chilometro e mezzo (per l'esattezza dal chilometro 25,5 al 27). Anche il secondo tratto «senza contestazione immediata» è di un chilometro e mezzo (dal 28 al 29,5) della statale 42 diramazione e si trova fuori dall'abitato di Albano: proprio in questo tratto è infatti collocato un rilevatore di velocità fisso, che scatta la foto alle auto che superano il limite. Il terzo punto si trova sempre sulla statale 42, tra il chilometro 56 e il chilometro 57 (esclusi gli svincoli laterali), mentre il quarto riguarda l'ex statale 591, dall'innesto della provinciale 115 fino allo svincolo con la nuova variante della statale 42 (punto dove la stessa Stradale ha chiesto uno specifico potenziamento dei dispositivi di controllo). Il quinto tratto si trova sull'ex statale 498 Soncinese, dall'intersezione con la nuova variante della 42 (al chilometro 27) fino alla rotatoria con la provinciale 96 per Malpaga. Nella Bassa, invece, il sesto tratto indicato. Si tratta dell'ex statale 11 Padana superiore, all'altezza del territorio di Mozzanica: è un tratto di 800 metri dove è infatti collocato un rilevatore di velocità fisso. Infine l'ultima delle sette zone indicate dall'ordinanza si trova in città, lungo la circonvallazione Paltriniano e Mugazzone.

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