A Milano per «liberare le domeniche»
Anche i bergamaschi nel corteo

Anche una delegazione bergamasca ha partecipato a Milano, con qualche decina di persone, alla festa-presidio «liberare le domeniche» organizzata contro il lavoro domenicale «non strettamente necessario» e la totale liberalizzazione degli orari.

Anche una delegazione bergamasca ha partecipato a Milano, con qualche decina di persone, alla festa-presidio «liberare le domeniche» promossa dalla European sunday alliance e da Uni Europa (Federazione europea dei sindacati per i servizi e la comunicazione) contro il lavoro domenicale «non strettamente necessario» e la totale liberalizzazione degli orari. Un'iniziativa che si è svolta in contemporanea in diverse città italiane ed europee.

«È stata proprio una festa», commenta Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Cisl di Bergamo, nella delegazione orobica insieme a Maurizio Regazzoni, segretario generale Uil Tucs Bergamo e Aronne Mangili, della segreteria bergamasca Filcams Cgil. «Una festa di piazza – continua Citerio – con tante famiglie coinvolte, momenti di musica e di gioco, palloncini, artisti di strada. L'obiettivo era far riflettere e sensibilizzare sulle aperture dei negozi alla domenica e sul fatto più generale se la domenica sia proprio da dedicare allo shopping».

I sindacati del commercio hanno fatto sapere in più occasioni di non essere «contrari per principio» a maggiori possibilità di aperture domenicali o serali nell'ottica di una maggior offerta di servizio ai cittadini e ai consumatori. Piuttosto ritengono che le aperture vadano concordate nei singoli territori sulla base delle reali esigenze del mercato e non, in generale, sulla generica e selvaggia libertà di concorrenza, a partire dal principio che ciascuno può fare ciò che vuole.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 5 marzo

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