Malattie croniche e ricerca:
un centro studi al Don Orione

Si chiama «Doces» (acronimo di Don Orione Centro studi), e mette in campo non solo l'esperienza di specialisti del settore, ma coinvolge anche l'eccellenza delle istituzioni e della società. Si occupa delle malattie rare e della ricerca.

Quali sono le ricadute sociali delle malattie croniche? Ci sono studi epidemiologici aggiornati sulla cronicità nella Bergamasca? Si può puntare a un «network» tra le eccellenze che lavorano proprio a rispondere ai bisogni di malati e familiari, come si possono orientare ricerca e innovazione in questo campo? Le risposte possono arrivare dal Don Orione: è operativo il nuovo Centro studi sociosanitari, nato dall'idea della Provincia religiosa San Marziano di Don Orione.

Si chiama «Doces» (acronimo di Don Orione Centro studi), e mette in campo non solo l'esperienza di specialisti del settore, ma coinvolge anche l'eccellenza delle istituzioni e della società. «Doces» ha sede al Don Orione di Bergamo, con spazi per 350 metri quadrati, tre aule per lezioni e incontri di aggiornamento, ognuna con 25 posti  (grazie alle pareti mobili le tre stanze possono diventare un'aula magna), un laboratorio che può ospitare fino a 8 studenti, e due uffici.

«Il Centro studi lavora su più livelli – spiega Bruno Sgherzi, direttore del Centro studi –. C'è il tavolo di programmazione strategica, presieduto dal direttore sociale dell'Asl, Francesco Locati, e composto, oltre che dal Don Orione, dall'Università di Bergamo, dalla Provincia e dal Consorzio Italiano per la ricerca in medicina di Milano. E dall'altro lato le tre aree d'azione del Centro (con comitato scientifico ed etico): la formazione, la ricerca e il network per l'eccellenza».

Alla nuova «creatura» del Don Orione si è detta molto interessata anche la Curia vescovile. E il Centro, che ha già effettuato un corso di formazione per operatori socio-sanitari della provincia, quest'oggi si «apre» a tutto il mondo scientifico con un evento di attualità su disabilità e ricerca.

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