Vilmarket: «Noi furbetti?
Siamo onesti, lo dimostreremo»

«Dimostreremo che i fatti così come illustrati dalla Guardia di Finanza e pubblicizzati non sono rispondenti alla realtà. Non siamo evasori, ma gente onesta che ha sempre lavorato sodo». I gestori del Vilmarket si difendono a spada tratta.

«Dimostreremo che i fatti così come illustrati dalla Guardia di Finanza e pubblicizzati non sono rispondenti alla realtà. Non siamo evasori, ma gente onesta che ha sempre lavorato sodo». I gestori del Vilmarket, il negozio finito al centro dell'inchiesta della Guardia di Finanza come il primo caso di evasione in Italia grazie al tasto «annulla» del registratore di cassa, difendono a spada tratta il loro lavoro. Poche parole per ribadire che non sono evasori, che lo dimostreranno.

Vilminore è un piccolo paese: circa settecento abitanti nel capoluogo (circa altrettanti nelle frazioni), una farmacia, una cartoleria, un negozio di abbigliamento e due di alimentari. E ha stupito un po' tutti, qui, venire a conoscenza dell'inchiesta della Guardia di Finanza proprio a carico di uno dei loro negozi, che avrebbe evaso introiti da 530.000 euro.

Il Vilmarket è stato aperto nel corso del 2003 proprio nel centro del piccolo paese scalvino. In pochi anni i proprietari, arrivati in paese dalla Valle Camonica proprio nove anni fa, sono diventati «gente di famiglia». I diretti interessati hanno sentito il nome del loro negozio alle radio e in tv. E alla fine hanno voluto dire la loro sulla situazione nella quale sono coinvolti. Lo hanno fatto con poche parole che vogliono spiegare la loro posizione, «senza voler cadere in ulteriori polemiche».

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