Vittime innocenti di tutte le mafie
Gli studenti: «Un minuto di silenzio»

«L'invito che estendiamo a tutti i rappresentanti degli studenti è quello di chiedere alla propria dirigenza un minuto di silenzio alle ore 12 nelle scuole della provincia».

«Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova. Dopo la splendida giornata del 17 marzo a Genova in tutta Italia si svolgeranno tantissime iniziative per ricordare le vittime innocenti delle mafie».

Lo si legge in un comuni cato stampa della Federazione degli Studenti di Bergamo. «Dopo aver organizzato con alcuni ragazzi delle iniziative riguardanti questo tema (come la partecipazione alla manifestazione di Libera del 17 marzo a Genova) - si legge ancora nel documento - , abbiamo pensato di proporre un minuto di silenzio nel maggior numero possibile di scuole della Bergamasca per ricordare le vittime delle mafie. L'invito che estendiamo a tutti i rappresentanti degli studenti è quello di chiedere alla propria dirigenza un minuto di silenzio alle ore 12 nelle scuole della provincia».

«Alcuni Istituti si sono già organizzati autonomamente, creando dei momenti di incontro sul tema mafie, allestendo la scuola con foto, nomi e racconti per sensibilizzare gli studenti ad un tema importante e sempre più sentito anche al Nord. Questo piccolo gesto simbolico - è scritto ancora nel comunicato - è in realtà importante per tenere vivo il ricordo e fortificare la speranza. La consapevolezza di ciò che succede, l'essere vicini e attenti a queste tematiche è infatti un mezzo importante per la lotta alla mafia».

«E' quindi fondamentale - conclude il documento - che gli studenti siano informati, richiamati a questo argomento. Il futuro della società e le sorti della legalità dipenderanno in un tempo non troppo lontano dalle nuove generazioni. Il compito di promuovere iniziative di questo o altro genere sta principalmente nelle istituzioni scolastiche, in quanto prima fonte di cultura, educazione e legalità».

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