Dalmine, flop dei parcometri
Più soldi dalle multe che dai ticket

Bastano due passi in centro, attorno all'università, a Dalmine per rendersi conto della situazione: parcheggi a pagamento inutilizzati, quelli liberi presi d'assalto. Ieri il piazzale di via Einstein era semideserto almeno nella parte a pagamento.

Bastano due passi in centro, attorno all'università, a Dalmine per rendersi conto della situazione: parcheggi a pagamento praticamente inutilizzati, gli altri, quelli liberi, tutti occupati, presi d'assalto. Ieri mattina il piazzale di via Einstein, accanto alla facoltà di Ingegneria, era semideserto (una decina le auto) almeno nella parte a pagamento. I parcometri (60 centesimi all'ora) hanno svuotato il parcheggio. Un tempo (quando non si pagava, fino a novembre 2010) qui era il delirio con le auto lasciate in ogni angolo libero e i dalminesi esasperati per l'impossibilità di lasciare l'auto. Non è più così. «Da quando si deve pagare è vuoto. Noi parcheggiamo altrove», dicono gli studenti di Ingegneria.

Dove? «Nelle vie rimaste con le strisce bianche, più lontano dalla facoltà. Ma se fa un giro vedrà che le vie coi parcometri sono quasi tutte vuote», spiegano. Anche perché i controlli sono strettissimi, gli ausiliari del traffico battono il centro palmo a palmo. Gli studenti lo sanno. «Si può lasciare l'auto a pagamento quando si sa di non dover restare troppo in facoltà. Ma se c'è lezione o un esame, il rischio di sforare e prendere poi la multa è alto. Quindi si parcheggia altrove».

Anche i numeri sono paradossali: più soldi dalle multe che dai ticket. Nel 2011 sono stati incassati 60.000 euro dai ticket (al Comune va il 62%, il resto alla società appaltatrice) mentre le multe (in tutto 1.923) staccate per la sosta hanno fruttato all'amministrazione 73.000 euro.

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