Crisi, le barche lasciano il Sebino:
boom di rinunce al posto in porto

Anche se non si può parlare di una vera e propria fuga dal Sebino, il numero degli armatori che lasciano liberi i posti barca nei porti demaniali del lago, poco più di 1.800, è aumentato considerevolmente rispetto ai primi mesi dell'anno scorso: sono il 50% in più.

Anche se non si può parlare di una vera e propria fuga dal Sebino, il numero degli armatori che lasciano liberi i posti barca nei porti demaniali del lago, poco più di 1.800, è aumentato considerevolmente rispetto ai primi mesi dell'anno scorso: sono il 50% in più.

«Segno della lunga e profonda crisi economica che stiamo attraversando in questi anni», riflette Giuseppe Faccanoni, il presidente del Consorzio per la gestione associata dei laghi di Iseo, Endine e Moro. Nel 2011, dal 1° gennaio al 31 dicembre, c'erano state in tutto 114 rinunce, cioè 114 proprietari di barche, più o meno grandi, avevano rinunciato a rinnovare il loro contratto di affitto di un posto barca in uno dei tanti porti che il Consorzio gestisce da Costa Volpino a Sarnico e da Paratico a Pisogne.

Nel periodo compreso fra il 1° gennaio e il 15 marzo dell'anno scorso le rinunce erano state 60; quest'anno, nello stesso periodo, le rinunce sono state 90, con un incremento quindi del 50%. I numeri dicono insomma che molta più gente quest'anno preferisce risparmiare, tagliando il costo di locazione annua del posto barca che parte da 200 euro, per gli scafi più piccoli, e può arrivare a superare i mille euro.

Chi poteva permettersi il «lusso» di tenere una barca, magari un semplice naet con un piccolo motore, ormeggiata in un porto per usarla soltanto qualche volta all'anno per una gita, ora ha cambiato idea. C'è chi si riporta la barca a casa, da mettere in garage o lasciare in giardino, e chi invece chiede aiuto ad amici o parenti.

Nonostante le rinunce, però, ci sono ancora 560 domande di posti barca in lista di attesa.

Leggi di più su L'Eco di lunedì 26 marzo

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