Test Invalsi, un nuovo rinvio
I Cobas protestano: «Una farsa»

Nuovo rinvio per i test Invalsi alle superiori. L'Istituto per la valutazione, che aveva già spostato la data al 15 maggio, ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici per annunciare un ulteriore slittamento di un giorno. I Cobas parlano di «farsa».

Nuovo rinvio per i test Invalsi alle superiori. L'Istituto per la valutazione, che aveva già spostato la data al 15 maggio, ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici per annunciare un ulteriore slittamento di un giorno. La decisione di calendarizzare le prove per il 16 maggio è stata presa - spiega l'Istituto di Frascati - dopo aver appreso che il 15 maggio coincide con una festività regionale in Sicilia che avrebbe impedito a tutte le scuole di quella regione di partecipare alla valutazione.

I Cobas parlano di «farsa» e confermano l'intenzione di scioperare. «Questi signori - dicono - dichiarano di ignorare non solo i calendari elettorali ma anche quelli scolastici, non sapendo che il 15 maggio le scuole sono chiuse in Sicilia per una festività regionale. E dire che i Signori Invalsi, retribuiti fino a 150 mila euro l'anno per muoversi con tale ignoranza e grottesca insipienza, pretenderebbero di essere i giudici della qualità della scuola italiana, dei suoi docenti e studenti!».

Secondo il leader dei Cobas, Piero Bernocchi «resta in piedi l'ipotesi che si stia creando ad arte la massima confusione per intralciare lo sciopero nelle superiori, essendo prevedibile che le proteste vi avranno la maggior visibilità anche grazie alle organizzazioni di studenti».

«Comunque, che si tratti di doppia furbata o di incapacità cialtrona, i continui spostamenti non bloccheranno le proteste» assicura Bernocchi invitando docenti e Ata a scioperare per l'intera giornata il 9 maggio alle elementari, il 10 maggio alle medie, e alle superiori nel giorno dei quiz che verrà reso noto «per protestare contro una scuola-quiz e una scuola-miseria che distruggono materialmente (tagli di scuole e posti di lavoro, licenziamenti di precari, blocchi di stipendi e scatti di anzianità, furto di pensioni, riduzione degli investimenti) e culturalmente l'istruzione, riducendola a infarinatura di nozioni general-generiche, valutate con quiz, e trasformando i docenti in 'produttorì di manovalanza precaria e indifesa».

I Cobas ricordano, inoltre, che i quiz Invalsi restano non obbligatori per i docenti e per gli studenti e diffidano i presidi dal sostituire gli scioperanti.

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