Belotti «vicino ai sindaci
Basta con le seconde case»

Presentato il Piano Territoriale d'Area delle Valli Alpine  che ha riunito a Bergamo sindaci e rappresentanti dei 45 Comuni che saranno "parte attiva" nella formazione del Piano, di cui 41 dell'Alta Valle Brembana e della Valle Seriana e 4 della Valsassina.

"Questo piano d'area non vuole essere una nuova sommatoria di vincoli, ma un qualcosa da costruire insieme al territorio, di concerto con le Amministrazioni comunali e le realtà territoriali e rappresenta un'opportunità per perseguire uno sviluppo ordinato e una crescita più omogenea e moderna, riordinando lo sviluppo turistico e preservando l'identità dei territori e del loro tessuto economico 'tipico'". Sintetizza così il Piano Territoriale d'Area delle Valli Alpine (Ptra) Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio e Urbanistica, che ha riunito giovedì a Bergamo sindaci e rappresentanti dei 45 Comuni che saranno "parte attiva" nella formazione del Piano, di cui 41 dell'Alta Valle Brembana e della Valle Seriana e 4 della Valsassina, le due Province di Lecco e Bergamo, il Parco delle Orobie bergamasche e tre Comunità montane (Valle Brembana, Valle Seriana e Valsassina - Valvarrone).

ENTI LOCALI COINVOLTI NEL DEFINIRE GLI OBIETTIVI DEL PIANO - Per redigere questo Piano, previsto dalla legge 12 del 2005 e individuato dal Piano Territoriale Regionale come approfondimento di maggior dettaglio di un ambito territoriale sotto il profilo dello sviluppo socioeconomico - ha spiegato l'assessore Belotti -, verrà messo a disposizione dei Comuni di quest'area - tutti per lo più molto piccoli - un supporto tecnico da parte di tecnici della Regione Lombardia e dell'Università di Bergamo, che parteciperà alla definizione del Piano d'area stesso. "Tengo a sottolineare - ha ribadito Daniele Belotti - che nulla sarà calato dall'alto. Il Piano sarà, infatti, al contrario, il frutto della partecipazione e della collaborazione degli enti locali e territoriali. L'obiettivo è quello di definire un nuovo modello di sviluppo, che valorizzi le Orobie bergamasche e l'altopiano della Valsassina, esaltando le loro peculiarità e risorse e dando vita a un nuovo ordine urbano e a nuovi scenari di sviluppo". Perché - ha proseguito Daniele Belotti - "con le seconde case abbiamo raggiunto il limite. Il territorio è già stato pesantemente compromesso da questa ormai superata tipologia di turismo e lo sviluppo futuro delle valli bergamasche e della parte montana della provincia di Lecco, non dovrà più passare per la villetta in montagna da 59.000 euro 'svenduta' in televisione, perché questo non potrà essere più elemento trainante di un sano sviluppo".

PIANIFICAZIONE ATTENTA E SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA - "Si è costruito tanto, troppo - ha proseguito Belotti - e in molti casi, purtroppo, anche male. Il dato di utilizzo medio delle seconde case, pari a soli 17/20 giorni l'anno è desolante. Dobbiamo quindi puntare a uno sviluppo più omogeneo e duraturo, che costituisca le basi di un'economia interna in grado di offrire possibilità di lavoro e crescita ai residenti, che punti a evitare lo spopolamento e attiri nuovi abitanti. Dobbiamo impedire che l'ambiente venga sfruttato in modo indiscriminato, anche perché la prima forma di prevenzione del dissesto idrogeologico, è la pianificazione attenta". "Con i sindaci - ha poi concluso l'assessore - lavoreremo anche e soprattutto per semplificare le norme". Attueremo un processo di ascolto, un lavoro di approfondimento dei bisogni del territorio, per arrivare, entro un paio d'anni, a fissare i paletti necessari per una crescita sana, ove la qualità dell'ambiente e del paesaggio non siano messi in discussione da scelte urbanistiche penalizzanti". (Ln)

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