Il Museo dell'Ottocento in Rocca
è stato dedicato a Mauro Gelfi

«Un museo dedicato non a un mitico personaggio del passato, ma a un uomo che abbiamo conosciuto e apprezzato, che ha camminato con noi», ha detto Emilio Moreschi. L'uomo è Mauro Gelfi, a lui iè stata dedicata la parte ottocentesca del Museo storico della città.

«Un museo dedicato non a un mitico personaggio del passato, ma a un uomo che abbiamo conosciuto e apprezzato, che ha camminato con noi», ha detto Emilio Moreschi. L'uomo è Mauro Gelfi, a lui venerdì 4 maggio è stata dedicata la parte ottocentesca del Museo storico della città, in Rocca.

Mauro è stato direttore del museo dalla sua rinascita, nel 1998, fino al 2010, anno in cui Mauro se ne è andato, in maniera prematura, da questo mondo. La piccola figlia Anita e la moglie di Mauro Gelfi hanno tolto il drappo dalla targa di intitolazione.

La cerimonia era cominciata, davanti alle autorità e a un folto pubblico, nel cortile della Rocca con le note della canzone risorgimentale «Addio mia bella addio» cantata da Sandra e da Mimmo Boninelli. Hanno preso poi la parola Luca Baldin, segretario del comitato italiano dell'International Council of Museums e Giuseppe De Luca, docente di storia economica all'Università di Milano.

Quindi il sindaco Franco Tentorio e Carlo Salvioni, presidente degli Amici del museo storico. Infine le parole di Emilio Moreschi, amministratore delegato della fondazione Bergamo nella Storia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA