I rifiuti vanno a Brescia, Aprica:
«Prezzi giusti, Rea fuori mercato»

È il mercato, bellezza. «E le tariffe Rea sono fuori mercato...». Ecco spiegato, secondo Brescia, il perché della grande fuga dei Comuni bergamaschi verso la città della Leonessa. Una trentina finora hanno salutato Dalmine.

È il mercato, bellezza. «E le tariffe Rea sono fuori mercato...». Ecco spiegato, secondo Brescia, il perché della grande fuga dei Comuni bergamaschi verso la città della Leonessa. Una trentina finora hanno salutato Dalmine e portato i rifiuti all'inceneritore di Aprica spa del gruppo A2A.

Fulvio Roncari, amministratore delegato di Aprica, non ha dubbi: «Basta monopoli, vivaddio esiste la concorrenza che non è selvaggia, ma regolata, e i cui benefici si riversano anche sulle tasche dei cittadini. Alcuni Comuni si sono messi insieme e hanno fatto una gara pubblica. Noi abbiamo partecipato, come Rea che però ha proposto un prezzo più alto del nostro. Hanno scelto noi».

A Brescia si smaltisce a 92 euro alla tonnellata, il prezzo più basso di tutta la Lombardia. Come fate? «È un prezzo di mercato, non un prezzo basso». Eccola servita una prima stoccata all'indirizzo dei concorrenti. «In un momento in cui i Comuni sono più sensibili sul tema dei costi, Rea ha alzato il prezzo di sua iniziativa, ponendosi di fatto fuori mercato. I Comuni hanno fatto i loro bandi, qualcuno è venuto a Brescia, qualcuno al nostro inceneritore di Bergamo, altri sono andati a Trezzo o altrove».

Dalle parti di Brescia parlano chiaro, molto chiaro: «Rea ha firmato una convenzione con la Provincia per 113 a tonnellata, il prezzo più caro di tutta la regione. È arrivata a quest'accordo chiedendo di partenza molto di più, circa 140 euro».

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