Rifiuti Rea, è guerra a Dalmine:
raddoppiato il prezzo al Comune

Sessanta euro in più per tonnellata di rifiuti smaltiti. È la cifra che Rea ha scritto nelle fatture recapitate al Comune di Dalmine. Il prezzo è raddoppiato. Ed è guerra. Il sindaco: «Non possiamo accettare un simile trattamento».

Sessanta euro in più per tonnellata di rifiuti smaltiti. Mica briciole, dicono a Dalmine. Da 53 euro (o meglio: la tariffa che era in vigore fino al dicembre scorso, 87 euro circa, con lo sconto del 40% come previsto dalla convenzione tra le parti) a 113 senza riduzioni: ecco la cifra che Rea ha scritto nelle fatture recapitate al Comune di Dalmine per i suoi rifiuti smaltiti all'inceneritore.

La prima fattura è arrivata a gennaio, quando è scattata la nuova tariffa (113 euro) stabilita dall'ultima convenzione siglata tra Provincia e Rea. «Quasi non ci credevo quando l'ho vista – rileva il sindaco Claudia Terzi –, ci è stata applicata la tariffa massima senza sconto e senza che ci fosse data la possibilità di contrattare il prezzo come hanno fatto altri Comuni in questi mesi».

E questo è solo l'ultimo atto di uno scontro che va avanti dentro e fuori le aule del tribunale. Altro che braccio di ferro. Tra Comune e Rea siamo alla guerra. «Noi quella cifra non la paghiamo, gli abbiamo contestato le fatture», spiega il primo cittadino mentre mostra la convenzione che era stata firmata nel 1997 tra il Comune di Dalmine e Rea spa.

Una presa di posizione chiara, netta: «Ci hanno raddoppiato la cifra, non possiamo accettare un simile trattamento».

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