Agenzia delle entrate, l'irruzione
Chiesti i domiciliari per Martinelli

Luigi Martinelli lascerà la sua cella? A deciderlo sarà il tribunale del riesame, a cui s'è rivolto l'avvocato Giuliano Leuzzi del foro di Roma, che il Codacons ha messo a disposizione dell'uomo arrestato il 3 maggio dopo l'irruzione a mano armata a Romano.

Luigi Martinelli lascerà la sua cella? A deciderlo sarà il tribunale del riesame, a cui s'è rivolto l'avvocato Giuliano Leuzzi del foro di Roma, che il Codacons ha messo a disposizione dell'uomo arrestato il 3 maggio scorso dopo l'irruzione a mano armata nell'ufficio dell'Agenzia delle entrate, dov'era rimasto asserragliato per più di cinque ore con un impiegato come ostaggio.

L'udienza è fissata per il 29 maggio. Ai giudici il legale chiede una misura cautelare meno afflittiva: in pratica, gli arresti domiciliari. Giovedì 24 maggio l'avvocato Leuzzi era a Bergamo: ha incontrato il suo assistito nel carcere di via Gleno e poi il gip Giovanni Petillo, il giudice che aveva convalidato l'arresto e disposto la custodia in carcere.

Il legale sta sondando il terreno e pare stia cercando di trovare una via d'uscita nel caso l'istanza fosse respinta dal tribunale del riesame. Una delle soluzioni prospettate dal difensore potrebbe essere un patteggiamento non troppo doloroso per il suo assistito, magari sotto i cinque anni, con ordinanza di scarcerazione emessa dallo stesso giudice dell'udienza preliminare (che non sarà certamente Petillo, incompatibile in quanto s'è già pronunciato sulla convalida). Ma per ora resta solo una tattica difensiva a medio periodo.

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