L'assistenza domiciliare più cara
I sindacati: quote inique e irragionevoli

Le organizzazioni sindacali hanno appreso dalla stampa con stupore della decisione del comune di Bergamo di incrementare le tariffe, a carico degli utenti o dei loro famigliari, del servizio di assistenza domiciliare (Sad) e chiedono all'Amministrazione comunale un incontro urgente.

Le organizzazioni sindacali hanno appreso dalla stampa con stupore della decisione del comune di Bergamo di incrementare le tariffe, a carico degli utenti o dei loro famigliari, del servizio di assistenza domiciliare (Sad) e chiedono all'Amministrazione comunale un incontro urgente. Ecco il comunicato stampa.

«Le scriventi organizzazioni sindacali apprendono dagli organi di stampa della decisione del comune di Bergamo di incrementare le tariffe, a carico degli utenti o dei loro famigliari, del servizio di assistenza domiciliare (Sad). Decisione, tra l'altro già deliberata, e quindi esecutiva a far data dal 1 luglio.

Due sono le ragioni del nostro stupore:
• La prima di ordine metodologico, cioè l'aver assunto tale decisione senza un preventivo confronto con le parti sociali. In passato sulle stesse tematiche e con conseguenze così evidenti sulle persone più fragili si è sempre preferito confrontarsi.
• La seconda di merito nella quantificazione degli aumenti. Non nascondiamo che essendo le quote di compartecipazione ferme da molti anni si potesse anche arrivare ad una decisione di incrementarle ma evidentemente con degli importi ragionevoli. Implementare le quote anche di oltre il 50 % sugli importi precedentemente versati ci sembra una decisione iniqua.

Per le ragioni succintamente esposte Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario un confronto con l'Amministrazione e pertanto richiedono urgentemente un incontro. In attesa di definire la data ed il luogo dell'incontro vi porgiamo cordiali saluti.

Le Segreterie Cgil, Cisl, Uil e Fnp-Spi-Uilp Bergamo

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