Presezzo, nozze ecosostenibili
Arriva il matrimonio «green»

Non per tutti il colore dell'amore è il rosso: per Cristian e Alessia, ad esempio, è il verde. Non c'entrano i colori politici di appartenenza né le cartelle colori di Pantone: questa volta è questione di inclinazioni ecosostenibili. In una parola, «green».

Non per tutti il colore dell'amore è il rosso: per Cristian e Alessia, ad esempio, è il verde. No, stavolta non c'entrano i colori politici di appartenenza né le cartelle colori di Pantone... Questa volta è questione di inclinazioni ecosostenibili, appunto, «green».

L'assessore ai Lavori pubblici di Presezzo, Cristian Facoetti, e la compagna Alessia Perrone si sono infatti sposati «a impatto zero» sull'ambiente, applicando i punti salienti dell'anno della sostenibilità al fatidico giorno delle loro nozze, venerdì scorso. Il tutto in una cerimonia intima, semplice, né nel paese di origine di lui (Presezzo), né nella chiesa di lei (a Milano) e neppure nel paese che da tre anni li ospita (Bonate Sopra). «Abbiamo iniziato a pensare al nostro matrimonio a gennaio e l'idea è stata quella di legare il giorno del nostro sì a un obiettivo ben preciso che parlasse dell'ecosostenibilità che predico ogni giorno in Comune e al lavoro – ha esordito Cristian –. In quattro mesi scarsi non volevamo organizzare un matrimonio da fiaba né minimalista, ma una giornata stile "green wedding" che puntasse a un abbattimento delle emissioni di anidride carbonica e che, nel suo piccolo, facesse bene al pianeta».

E così è partita la ricerca: Alessia si è data alla scelta della miglior carta riciclata per partecipazioni, biglietto di ringraziamento, scatoline porta-bomboniere e degli addobbi floreali, rigorosamente vivi e di stagione.

Cristian si è concentrato invece sul menù a chilometro zero, sul trasporto verso la chiesa prescelta (San Michele al Pozzo Bianco, a Bergamo) e sulla certificazione ambientale. «Le nozze inquinano, e non poco: si calcola che in media un matrimonio classico con 100 invitati emette nell'atmosfera circa 2,5 tonnellate di anidride carbonica. Da qui la scelta di rivolgerci a Million Zero CO2 per cancellare completamente l'impronta climatica del nostro giorno, compensando la quantità di anidride grazie al progetto della "Kikonda forest reserve" in Uganda – ha specificato l'assessore presezzese –. Abbiamo dunque calcolato le emissioni di CO2 generate dal matrimonio e abbiamo individuato le varie azioni ecologiche per la loro riduzione. Grazie a questi accorgimenti, come certificato da Million Zero CO2, siamo riusciti a compensare ben due tonnellate di anidride carbonica».

In che modo, è presto spiegato: Cristian e Alessia sono arrivati alla chiesa di San Michele in auto alimentata a gpl, con abiti in stoffa selezionata e realizzati da una sarta di Prezzate; i fiori utilizzati per gli addobbi sono di stagione, di provenienza italiana e non recisi; per il ricevimento è stata scelta una trattoria di Ambivere, vicina alla provenienza degli invitati (40 per il pranzo, 60 in aggiunta per il taglio della torta) e soprattutto promotrice della filosofia di «slow cooking» e «slow food».

Inoltre non è stato previsto alcun accompagnamento musicale e alle bomboniere «acchiappa-polvere» sulla mensola è stato preferito un segnalibro in metallo, funzionale e realizzato da un artigiano locale. Perfino la luna di miele è «green»: Cristian e Alessia hanno scelto un tour in Grecia (rigorosamente in autobus) abbinato a una settimana di relax a Creta.

Tutto ciò che di «cartaceo» è girato intorno agli sposi è stato poi rigorosamente prodotto con carta riciclata. Curiosi sono stati anche i bigliettini di ringraziamento distribuiti da Cristian e Alessia, che hanno utilizzato i famosi «plantable paper works», ovvero fogli di carta biodegradabile con all'interno semi che, una volta piantati, daranno i loro frutti.

«Sono stati quattro mesi di fuoco: organizzare un matrimonio ecosostenibile è certamente più impegnativo di un matrimonio classico, ma ne è valsa la pena – ha concluso l'assessore –. Il giorno più bello, in questo modo, può diventare davvero meraviglioso per noi, gli invitati e anche per l'ambiente, che nemmeno se ne accorge che ci siamo sposati».

Chiara Zonca

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