Pedrengo, il 23enne aggredito:
«Non ricordo il suo volto»

Marco Bergamelli non si ricorda con precisione il viso dell'uomo che lo ha accoltellato: era buio e nella concitazione del momento non è riuscito a vederlo bene. Le fotografie che gli hanno mostrato i carabinieri non hanno purtroppo portato all'identificazione.

Marco Bergamelli non si ricorda con precisione il viso dell'uomo che lo ha accoltellato: era buio e nella concitazione del momento non è riuscito a vederlo bene. Le fotografie che gli hanno mostrato i carabinieri, quindi, non hanno purtroppo portato all'identificazione dell'accoltellatore.

È durato pochissimi minuti l'interrogatorio dei carabinieri a Marco Bergamelli, l'operaio ventitrenne di Pedrengo ancora ricoverato all'ospedale Bolognini per le ferite riportate per difendere la sorella Erika, diciottenne, aggredita in casa nella notte tra giovedì 21 e venerdì 22 giugno da un malvivente armato di coltello e intenzionato a rubare nella loro villetta a schiera, in via Maj.

Il giovane è stato sentito per la prima volta dai militari del Nucleo investigativo di Bergamo, in borghese, martedì: da quanto riferito dai suoi familiari, il ragazzo non ricorda niente di quella terribile notte.

«L'interrogatorio è durato pochi minuti – raccontano i familiari di Marco Bergamelli –: i carabinieri lo hanno sentito per avere una sua versione sulla dinamica dell'episodio ma lui, come Erika, non si ricorda niente. Inoltre, non ha visto il ladro, non potrebbe riconoscerlo visto che la visibilità era ridotta. C'era buio pesto nella camera».

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