Dalle promesse di guarigione, all’illusione di facili guadagni con i farmaci: la storia del dott. Parazzi

La vicenda di Mauro Parazzi, naturopata di 45 anni, sposato, 2 figli, mantovano di nascita, iscritto all’anagrafe di Bergamo dal 1999 come proveniente dal Venezuela, viene a galla nel febbraio 2004 quando arrivano le prime denunce. Alcuni suoi pazienti lo accusano di essersi fatto consegnare

denaro per investirlo in «farmaci» e di essere poi sparito con i soldi.

Altri lamentano di essersi affidati a lui e alle cure con i suoi ritrovati, riscontrando solo peggioramenti, anche nel conto in banca.

Lui, il neuropata, era sparito dal dicembre 2003, riparando forse in Costa Rica con il denaro truffato.

Vengono avviate indagini e la vicenda si complica per due motivi: Parazzi non si trova da nessuna parte, neppure in Costa Rica; si apre il «giallo» dei farmaci con i quali curava i suoi malati, e dei quali non si riesce a capire la provenienza.

La domanda che gli investigatori si pongono è la seguente: Parazzi li acquistava da qualche parte oppure li produceva da sé? Sulle etichette delle confezione c’è il nome «Cito Byo Pharma» con una data di scadenza e un’indicazione geografica: Lucerna, Suisse (Svizzera).

Durante una perquisizione nello studio che il «dottore» ha abbandonato in via don Luigi Palazzolo 67, viene trovata parecchia documentazione, e macchinari utilizzati per curare i pazienti.

Gli investigatori che gli danno la caccia, scoprono che Parazzi sta aprendo un nuovo centro in Costa Rica: l’«Istituto di fitoterapia tropicale», di cui sarebbe amministratore delegato.

Intanto a Bergamo aumenta il numero delle persone che vorrebbero contattarlo: oltre ai pazienti che lo hanno già denunciato, ci sono anche alcuni creditori che lamentano il pagamento di arretrati e altre due persone che si sono rivolte a un legale per sporgere denuncia contro il naturopata: la motivazione è sempre la medesima, cioè quella di non aver più ottenuto la restituzione del denaro consegnato al guaritore per investimenti ben remunerati, sulla produzione di farmaci. Alla fine dell’indagine si arriverà al sostanzioso conto di quasi 740 mila euro, poco meno di un miliardo e mezzo di vecchie lire.

Verso la fine di marzo 2003, Mauro Parazzi si rifà vivo da Miami, in Florida: dal consolato italiano invia un fax per formalizzare la nomina del suo difensore, l’avvocato Roberto Magri.

Ora l’indagine è arrivata all’epilogo con la probabile richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Francesco Lentano, per truffa ed esercizio abusivo di professione medica, che vede in campo come parti offese anche gli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri bergamaschi.

(29/11/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA