Zogno, denunciati due bracconieri sorpresi con le carcasse di due caprioli

Operazione antibracconaggio del Nucleo Ittico Venatorio del Corpo di Polizia Provinciale. Sabato scorso a Zogno, sopra la località Pernice, in direzione di S. Antonio Abbandonato, una pattuglia ha notato la presenza di due persone, una delle quali portava uno zaino pieno e sulle spalle un piccolo di capriolo morto. A causa del buio dei due uomini si sono perse però le tracce. Alle prime luci dell’alba, nel corso di un appostamento presso una baita in località Sandon, gli agenti hanno visto uscire dalla stalla adiacente una persona con una carcassa di capriolo già scuoiato. Gli operatori del Nucleo Ittico Venatorio sono dunque intervenuti sorprendendo una persona intenta a sezionare con un’ascia la carcassa di un piccolo di capriolo. Dalla ispezione della stalla è uscita allo scoperto anche un’altra carcassa di un capriolo femmina, già scuoiata, e le interiora dei due ungulati. La perquisizione è stata a questo punto estesa alla baita ove sono stati trovati due fucili e circa 250 cartucce a munizione spezzata, 4 cartucce a palla, e 3 scatole di polvere da sparo per ricarica cartucce ( circa 750 grammi) e lo zaino sporco di sangue, utilizzato la sera prima per il trasporto dei caprioli abbattuti.L’uomo è risultato privo di licenza di porto di fucile: si è proceduto quindi al sequestro delle armi, delle cartucce e della polvere da sparo e dello zaino utilizzato per il trasporto degli animali. Il bracconiere ha ammesso le sue responsabilità, specificando che il capriolo piccolo era stato abbattuto da lui, mentre la femmina era stata uccisa dal compagno, atteso in mattinata a prendere il capriolo femmina. Anche il secondo bracconiere è risultato sprovvisto di licenza di porto di fucile. I due bracconieri sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale. In particolare al bracconiere che ha abbattuto il piccolo capriolo, un sessantenne residente in Valle Brembana, sono stati contestati il furto venatorio di fauna non cacciabile, il porto abusivo di armi comuni da sparo, la detenzione di armi e munizioni in luogo diverso da quello denunciato, la detenzione abusiva di munizioni e di polvere da sparo, la caccia in periodo di divieto generale, l’abbattimento di un piccolo di capriolo di età inferiore all’anno, l’uso di munizione spezzata.Al secondo bracconiere che ha abbattuto il capriolo femmina, un cinquantenne della Valle Brembana: il furto venatorio di fauna non cacciabile, il porto abusivo di armi comuni da sparo (fucile da caccia), la detenzione abusiva di munizioni a palla unica, la caccia in periodo di divieto generale, l’abbattimento di un piccolo di capriolo di età inferiore all’anno, l’uso di munizione spezzata.(29/08/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA