Costretta a prostituirsi a Bolgare
In ostaggio la figlia di soli 3 mesi

I carabinieri hanno messo la parola fine a una storia allucinante di sevizie e crudeltà subita da una madre romena costretta a prostituirsi in Bergamasca, mentre sua figlia di soli tre mesi veniva presa in ostaggio da un gruppo di albanesi.

I carabinieri hanno messo la parola fine a una storia allucinante di sevizie e crudeltà subita da una madre romena costretta a prostituirsi in Bergamasca, mentre sua figlia di soli tre mesi veniva presa in ostaggio da un gruppo di albanesi.

Ed è proprio per costringerla a prostituirsi, che la sua bimba veniva data a un gruppo di albanesi, così i suoi aguzzini potevano evitare di controllarla a vista. La ragazza romena di 23 anni è stata liberata dall'incubo dai carabinieri della Compagnia di Chiari (Brescia) che hanno fatto irruzione in un appartamento di Coccaglio dove l'hanno trovata: sul corpo segni di bruciature di sigarette e lividi, a testimoniare le sevizie subite.

In carcere, con l'accusa di sequestro di persona, riduzione in stato di schiavitù, induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e violenza sessuale si trovano un albanese di 33 anni e la sua convivente, romena, di soli 18 anni.

È stato un cliente della ragazza, che si prostituiva a Bolgare a segnalare ai carabinieri la vicenda. Quando i militari hanno fatto irruzione nell'appartamento hanno trovato la coppia, la ragazza e la sua bimba . La vittima era giunta in Italia da poco con la bambina e con l'altra romena. Invece di trovare un lavoro era stata costretta a prostituirsi. Sulla strada guadagnava anche 800 euro a sera che consegnava ai suoi aguzzini i quali per lasciarla libera ne pretendevano 10mila. Una volta, l'albanese l'aveva anche violentata, perchè non aveva guadagnato a sufficienza. Ora i due sono in carcere, mentre nei confronti di quattro albanesi, incaricati di tenere la piccola, è scattata la denuncia per reati connessi alla prostituzione.

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