Caso Moro, sequestrato computer
Nel suo pc a caccia dei rimborsi

La vicenda della proposta di delibera acquisita dalla Guardia di Finanza nell'ufficio dell'assessore Marcello Moro potrebbe finire in una bolla di sapone, così come l'accusa di falso materiale. Ma c'è un risvolto che potrebbe avere conseguenze più gravi.

La vicenda della proposta di delibera acquisita dalla Guardia di Finanza nell'ufficio dell'assessore Marcello Moro potrebbe finire in una bolla di sapone, così come l'accusa di falso materiale. Ma c'è un risvolto che potrebbe avere conseguenze più gravi: gli investigatori hanno infatti sequestrato il computer dell'assessore, su cui sperano di trovare tracce e documenti comprovanti alcuni rimborsi spese su cui stavano già lavorando nel filone dell'inchiesta per corruzione.

I finanzieri, a questo proposito, avevano già passato al setaccio la sede del Consorzio di bonifica di cui Moro è presidente dal 2003. A fine marzo (dopo le dichiarazioni dell'imprenditore Pierluca Locatelli) avevano acquisito documenti su una serie di appalti, delibere di pagamenti, schede personali dei 16 consiglieri e note spese: ne avevano trovate alcune piuttosto alte, una ad esempio di oltre mille euro presentata da Moro per una cena di lavoro in un noto ristorante.

Con il sequestro del suo computer negli uffici del Comune, in cui sono entrati per la prima volta giovedì mattina, gli inquirenti sperano di trovare elementi a supporto della loro tesi accusatoria. L'assessore comunale risulta indagato per concorso in corruzione su una presunta tangente di 50 mila euro ricevuta dall'imprenditore di Grumello Locatelli, a cui si è aggiunto, giovedì, l'avviso di garanzia per falso materiale in atto pubblico.

«Sì, abbiamo ricevuto l'avviso di garanzia per quella proposta di delibera, ma anche la procura sta facendo accertamenti per stabilire se si tratti di un falso innocuo, nel qual caso non ci sarebbe alcun reato - spiega l'avvocato di Moro, Nadia Germanà -. Quanto al computer sequestrato siamo tranquilli: lì dentro non c'è nulla di interessante per gli investigatori».

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