Val Brembana, dopo 25 anni
si ricorda la tragedia dell'alluvione

A 25 anni di distanza la Valle Brembana ha ricordato l'alluvione del 1987. Un evento che aveva provocato cinque morti, con danni ingentissimi al territorio.  Il 18 luglio 1987 il fiume in piena sconvolse i territori anche di altre zone della Lombardia.

A 25 anni di distanza la Valle Brembana ha ricordato l'alluvione del 1987. Un evento che aveva provocato cinque morti, con danni ingentissimi al territorio.  Il 18 luglio 1987 l'alluvione sconvolse i territori della Valle Brembana, oltre a vaste aree montane delle Province di Bergamo, Brescia, Como e Lecco.

La nostra Valle fu, insieme alla Valtellina, la zona maggiormente danneggiata dall'alluvione che provocò vittime e distrusse infrastrutture mettendo in ginocchio l'economia dell'intera Valle Brembana. Ci furono cinque vittime (di cui tre a Mezzoldo) con due corpi che non sono mai più stati recuperati: Angelo Salvetti, Romeo Cortinovis, Marco Tamborino, Paola Tornaghi e Barbara Orlando.

Un fiume di acqua e di macerie invase i paesi e cancellò la statale della Val Brembana in quattordici punti tra Lenna e San Pellegrino. Il Brembo, ingrossatosi oltre misura per la continua pioggia, straripò distruggendo strade e case, isolando paesi dell'Alta Valle, devastando un po' tutto il territorio e provocando frane ovunque.

L'intervento del governo, dopo l'emergenza, arrivò grazie alla legge n. 102 del 2 maggio 1990, meglio conosciuta come Legge Valtellina. Attraverso tale legge sono state stanziate le risorse finanziarie che hanno consentito alle istituzioni coinvolte (Comunità montana, Provincia e Comuni) e ai privati cittadini di intervenire sia per il ripristino di molte opere danneggiate, sia per la realizzazione di nuove infrastrutture, fondamentali per la messa in sicurezza della viabilità.

Alla commemorazione di martedì 17 luglio hanno preso parte i 38 sindaci della Comunità Montana Val Brembana, il prefetto di Bergamo Camillo Andreana e numerose autorità civili e militari. Il corteo partito dal centro di Piazza Brembana ha raggiunto la zona dei Fndi, appena oltre il ponte sul Brembo che fu gravemente danneggiato dall'alluvione.

Sul palco sono intervenuti l'allora presidente della Comunità Montana, comm. Pietro Busi e l'allora ministro on. Filippo Maria Pandolfi, ricordando quei giorni tragidici e lo slancio generoso della gente della Valle Brembana per la ricostruzione e il ritorno alla normalità. Accorati gli interventi di G.Battista Gozzi, coordinatore dei gruppi intercomunali di Protezione Civile, e di Antonio Sarti, past president degli Alpini bergamaschi e allora responsabile della Protezione Civile Ana.

A rappresentare la Protezione Civile nazionale è arrivato da Roma Elvezio Galanti, direttore dell'Ufficio Relazioni Istituzionali. Presente anche l'assessore regionale Marcello Raimondi.

Il prefetto, che già a Piazza Brembana aveva vissuto due anni orsono la Festa della Repubblica, ha ricordato il valore umano emerso dal fango dell'alluvione, mentre Fausto Carrara, assessore provinciale, ha segnalato come i volontari “sono cittadini di serie A, per la totale dedizione agli altri e al territorio”.

A far gli onori di casa è stato il presidente della Comunità Montana, Alberto Mazzoleni, che ha consegnato alle autorità intervenute un ricordo con il simbolo della Valle Brembana. Moltissimi i labari e i volontari presenti, che hanno assistito alla successiva messa celebrata dal delegato vescovile mons. Lucio Carminati, che ha ricordato come “la determinazione e la solidarietà espresse dalla gente brembana affondano le proprie radici nei valori di una fede vissuta con intensità”.

La mattinata si è chiusa con un articolato intervento dell'on. Gianni Letta, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha ricordato il ministro Remo Gaspari che tanto fece per la ricostruzione della Val Brembana. Remo Gaspari, morto nel 2011, è stato ricordato anche dal figlio, il noto chirurgo Achille. In sua memoria è stato benedetto un cippo commemorativo, mentre nella vicina Torre dei Fondi sono stati inaugurati alcuni affreschi opera della pittrice Mariella Convertini Arosio di Monza, dedicati alla memoria delle vittime di quei tragici fatti.

Un reportage anche nel tg di Bergamo Tv

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