Incidente trasformato in malattia
Commenti sul sito: una barzelletta

Ha suscitato numerosi commenti l'episodio che ha visto l'Inail trasformare in malattia un incidente accaduto a una dipendente lungo il tragitto casa-lavoro. La signora, in bici, è scivolata. Ha avuto 20 giorni di prognosi, ma la sua richiesta di infortunio sul lavoro le è stata negata.

Ha suscitato numerosi commenti ironici, da parte dei nostri lettori, l'episodio che ha visto l'Inail trasformare in malattia un incidente accaduto a una dipendente lungo il tragitto casa-lavoro. La signora, in bici, era giunta quasi a destinazione quando è scivolata sull'asfalto per la pioggia. Ha avuto 20 giorni di prognosi, ma la sua richiesta di infortunio sul lavoro le è stata negata.

L'Inail ha così motivato la sua decisione: «La signora ha utilizzato un veicolo privato senza che ce ne fosse la necessità, trattandosi di un percorso coperto dai mezzi pubblici. Dunque non sono state ravvisate le condizioni per poter riconoscere l'infortunio come in itinere».

Questi alcuni dei molti commenti giunti sul sito de L'Eco. «Sono un negoziante della Valseriana. Tre anni fa la mia unica dipendente subì un tamponamento venendo al lavoro con la sua auto. L'Inail inviò un questionario a cui, da datore di lavoro, risposi prontamente, ma derubricò in malattia l'evento adducendo le medesime giustificazioni. Allora l'assicurazione Inail cosa la paghiamo a fare? Per assicurare solo quanto non è risarcibile? Tanto vale abolirla!».

«La stessa cosa è accaduta a mio marito 5 anni fa. Stava andando al lavoro in scooter quando un'auto l'ha sbattuto a terra. La risposta dell'Inail? Identica. Doveva usare i mezzi pubblici! Stai a vedere che adesso chi deve spostarsi nel proprio paese è costretto a usare il pullman! Una barzelletta». «Chissà se l'Inail riconoscerà qualche indennizzo a chi usando il treno per recarsi al lavoro avrà uno shock anafilattico per la puntura di qualche simpatico insetto o finirà all'ospedale a causa del caldo intollerabile».

«In bici no, a piedi non se ne parla perché "devi" usare il mezzo pubblico, con l'auto vale lo stesso discorso delle due ruote. E se chi prende il mezzo pubblico usa una corsa precedente rispetto all'ultima utile per essere in orario è ugualmente reo per l'Inail? Non mi sorprenderebbe». «Se risulta l'infortunio, poi come fa l'Inail a pagare il lauto stipendio ai suoi dirigenti che formano commissioni strampalate per dire che mezzo devi usare per recarti al lavoro?».

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