Parco dello sport, il nuovo progetto
Sono sparite le discipline amatoriali

Le minoranze si preparano al confronto in aula sulla spinosa questione del Parco dello Sport, studiando nel dettaglio la proposta di variante presentata dall'imprenditore Paolo Cividini, in relazione al masterplan che originariamente vedeva anche la firma di Antonio Percassi.

Le minoranze si preparano al confronto in aula sulla spinosa questione del Parco dello Sport, studiando nel dettaglio la proposta di variante presentata dall'imprenditore Paolo Cividini, in relazione al masterplan che originariamente vedeva anche la firma di Antonio Percassi.

E mentre da Palafrizzoni avvertono che l'iter burocratico richiederà tempi particolarmente lunghi, c'è chi segnala alcuni punti ancora tutti da chiarire. Come ad esempio l'area destinata agli sport amatoriali che, nella proposta di variante, sembra essere stata cancellata dalle tavole.

Ad analizzare questo aspetto Stefano Zenoni, consigliere della Lista Bruni, che spera in delucidazioni in sede di Consiglio comunale. «Guardando il protocollo d'intesa si fa generico riferimento al fatto che la realizzazione del Palazzetto dello sport porterebbe a una sola parte di quello previsto dal masterplan presentato l'inverno scorso da Percassi» afferma Zenoni.

Che continua: «Uno dei punti centrali, l'area relativa alle attrezzature sportive collaterali ad uso amatoriale, mi sembra che stia sfumando. Nel piano originale si parlava di un'area vissuta dalla città 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non si parlava solo di Atalanta, ma di un parco pensato ad integrazione tra aree verdi e sportive a disposizione della gente. Anche l'acquapark è sparito, perché nello stesso punto dove doveva sorgere, ora è previsto il Palazzetto. Non escludo che queste strutture siano previste, ma mi chiedo che fine hanno fatto».

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