Calderoli garantisce: «Nel 2013
torneremo sul prato di Pontida»

Appuntamento a Pontida il 6 e 7 aprile 2013. «È stato un dolore per tutti quest'anno non fare la festa sul nostro pratone. Ma non si può mescolare il sacro con la Tanzania e i diamanti». Parola di Roberto Calderoli.

Appuntamento a Pontida il 6 e 7 aprile 2013. «È stato un dolore per tutti quest'anno non fare la festa sul nostro pratone. Ma non si può mescolare il sacro con la Tanzania e i diamanti. Ho parlato con Maroni e l'anno prossimo, in occasione dell'anniversario del Giuramento, dedicheremo due giorni al raduno».

Parola di Roberto Calderoli che, nel corso dell'incontro di venerdì sera a Pontida, ha anche aggiunto: «Nessuno può negarci la nostra festa. Ci ha tentato Craxi nel 1990, poi i sindacalisti e le amministrazioni locali precedenti. Allora, altroché investimenti per la Lega, avevamo le pezze al sedere. So io la fatica fatta per acquistare questo terreno con il contributo di tanti militanti. Nessuno ce lo può più toccare».

A risvegliare l'orgoglio padano, ci aveva già provato, nel corso della serata, l'assessore regionale Daniele Belotti: «Raffaele Lombardo ha sostenuto che la Sicilia deve andar via dall'Italia perché viene sfruttata. Altro che spedizione dei Mille. Da Bergamo stavolta dovremmo scendere almeno in 160 mila per aiutarli a diventare indipendenti e finalmente liberarcene».

«Nessuno ha il coraggio di toccare i lavoratori socialmente utili napoletani o i forestali calabri. L'unica risposta possibile è la bomba atomica - sono ancora parole dell'ex ministro Calderoli -. Così salta in aria tutto e poi ricostruiamo».

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