Medicina psichiatrica
Più forte l’intesa col territorio

Si è concluso in questi giorni un innovativo programma d’informazione e supporto ai medici di medicina generale della provincia di Bergamo avviato nel novembre dello scorso anno dal Dipartimento di Salute Mentale degli Ospedali Riuniti di Bergamo, diretto da Massimo Biza, con lo scopo di consolidare i rapporti di collaborazione tra i medici di cure primarie e i servizi psichiatrici ospedalieri e territoriali. Il progetto, che non ha precedenti in Lombardia, ha coinvolto 132 medici di medicina generale operanti nel territorio di pertinenza del Dipartimento di Salute Mentale, che al momento serve circa 250.000 abitanti tra la città di Bergamo e alcuni comuni limitrofi. Il programma è stato avviato e finanziato dalla Fondazione “Piero Varenna”, che svolge da quasi 50 anni attività di studio, ricerca, informazione e aiuto nell’ambito della prevenzione al suicidio, della patologia depressiva e, più in generale, della tutela della salute mentale, con il patrocinio dell’ASL della Provincia di Bergamo, dell’Ordine dei Medici, della FIMMG e della SIMG di Bergamo.L’obiettivo era quello di fornire ai medici di base strumenti di conoscenza tecnica e di organizzazione dei servizi psichiatrici, per facilitare il riconoscimento precoce delle patologie psichiche e il loro successivo instradamento in percorsi specialistici.I medici di medicina generale hanno segnalato come estremamente difficile il problema della valutazione del disagio psichico quando ancora non è inquadrabile come malattia e hanno individuato come particolarmente gravose per numero, impegno di tempo e difficoltà di trattamento tutte le sindromi che comportano fenomeni di somatizzazione e, più in generale, le sindromi ansioso-depressive. Difficoltà quest’ultima già riscontrata dai servizi psichiatrici degli Ospedali Riuniti, che, consapevoli della diffusione di queste problematiche, hanno attivato nel marzo 2004, in collaborazione con la Fondazione IDEA, l’Ambulatorio per la ricerca, la diagnosi e il trattamento dei disturbi dell’umore e dell’ansia: oggi l’Ambulatorio ha quasi 1.400 cartelle aperte e ogni anno vengono svolte quasi 1.500 visite e 800 sedute di psicoterapia individuale. Ciò che è emerso con forza dai risultati di questo lavoro è stata, infatti, anche la necessità di migliorare la comunicazione e da qui la collaborazione tra medici di cure primarie e servizi specialistici. (30/06/2008)

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