L'incidente mortale di Capodanno
Il gip aggiorna al 13 novembre

Nuova udienza interlocutoria al processo per accertare le responsabilità nell'incidente che, a Capodanno dello scorso anno, provocò la morte di due studentesse ventitreenni, Chiara Varani di Monasterolo e Patrizia Paninformi di San Giovanni Bianco.

Ennesima udienza interlocutoria al processo per accertare le responsabilità nell'incidente che, a Capodanno dello scorso anno, provocò la morte di due studentesse ventitreenni, Chiara Varani di Monasterolo e Patrizia Paninformi di San Giovanni Bianco.

Nell'incidente rimase ferita anche una loro amica, ed è proprio questa ragazza - con uno dei testimoni, tra i primi a fermarsi per prestare soccorso ai feriti - che il Gip ha deciso di ascoltare in un'udienza fissata per il 13 novembre prossimo.

Nella scorsa udienza, erano state ancora le consulenze a tener banco. Erano stati ascoltati dal giudice per l'udienza preliminare Bianca Maria Bianchi il consulente dell'accusa, ingegnere Cinzia Cardino, e quello della difesa di Massimo Carrera, ex atalantino ora allenatore della Juventus (indagato per omicidio colposo in questa vicenda insieme ad altri due), l'ingegnere Roberto Breda. La decisione di ascoltare i due tecnici è arrivata con la scelta formale del rito processuale: Massimo Carrera, assistito dagli avvocati Roberto Bruni e Luigi Chiappero, ha scelto il rito abbreviato (che in caso di condanna garantisce lo sconto di un terzo della pena) condizionato all'audizione del proprio consulente tecnico; un altro degli indagati ha scelto il rito abbreviato, mentre l'ultimo discuterà il rinvio a giudizio.

Il gup aveva accolto le richieste formalizzate dai tre automobilisti sotto accusa, ma anche la richiesta del pubblico ministero Monia Di Marco di sentire, nel contraddittorio, la propria consulente: già la scorsa volta i due esperti erano stati messi a confronto sulla ricostruzione della dinamica del tragico incidente. Nel mirino, in particolare, la questione della visibilità al momento del fatto: secondo il consulente dell'accusa quella notte le condizioni di illuminazione e visibilità lungo la carreggiata della A4 sarebbero state sufficienti per poter vedere l'auto Ford Ka su cui viaggiavano le tre ragazze ferma sulla quarta corsia dopo un tamponamento. Opposta la conclusione del consulente della difesa, che ha invece sostenuto e spiegato come non fosse possibile, nelle condizioni di luce di quella notte, vedere le auto ferme dopo l'incidente.

Di fatto l'incidente era avvenuto tra Dalmine e Bergamo, in direzione Venezia, in due tempi: inizialmente la Ford Ka era stata tamponata da una Fiat Punto, finendo di traverso tra terza e quarta corsia; poco dopo era sopraggiunta una Mercedes MI, che aveva a sua volta colpito la Ka. Infine, dopo qualche momento, era sopraggiunta anche la Mercedes Classe R di Carrera, che a sua volta aveva investito l'utilitaria.

Il gup, al termine dell'udienza scorsa, si era anche riservato di valutare la nomina di un proprio perito per chiarire l'esatta dinamica.

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