Yara, anche una terza interprete
scagiona Fikri: solo imprecazioni

Sale a tre il numero di consulenti nominati dal pm Letizia Ruggeri, che coordina le indagini sul delitto di Yara Gambirasio, per far ritradurre la controversa intercettazione telefonica di Mohammed Fikri, l'unica persona che risulta formalmente indagata nell'ambito dell'inchiesta.

Sale a tre il numero di consulenti nominati dal pm Letizia Ruggeri, che coordina le indagini sul delitto di Yara Gambirasio, per far ritradurre la controversa intercettazione telefonica di Mohammed Fikri, l'unica persona che risulta formalmente indagata nell'ambito dell'inchiesta.

Lunedì mattina in procura è stata convocata un'interprete marocchina, mediatrice culturale e laureata in Lingue. Alla donna è stata fatta ascoltare la registrazione dell'ormai famosa frase pronunciata da Fikri al telefono la sera del 3 dicembre 2010, il giorno prima del blitz che fece finire in manette l'operaio.

Fikri fu intercettato mentre borbottava qualcosa tra sé, dopo che aveva composto un numero di telefono e attendeva invano che l'interlocutore all'altro capo rispondesse. Disse «Allah, non l'ho uccisa io», come sostennero due interpreti dei carabinieri, oppure «Allah, fa' che risponda», come invece corressero altri quattro traduttori, determinando la scarcerazione dell'immigrato?

Stando alla traduzione effettuata lunedì mattina in piazza Dante dalla mediatrice culturale marocchina, il pavimentista che lavorò al cantiere di Mapello non pronunciò il verbo «uccidere», ma imprecava perché l'interlocutore (suo debitore) non rispondeva al telefono

Anche le prime due traduzioni, effettuate nei giorni scorsi da un'interprete libanese e un lettore di arabo dell'Università di Bergamo, portano nella direzione: Fikri non avrebbe detto la parola «uccisa».

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