Un parco botanico
sul Monte Arera

Dopo 15 anni il pizzo Arera avrà ancora il suo orto botanico, con endemismi floreali unici al mondo, che si possono incontrare anche sul Sentiero dei fiori. Presente a quota 1.600 metri, il parco restò visitabile finché funzionarono gli impianti di risalita.

Dopo 15 anni il pizzo Arera avrà ancora il suo orto botanico, con endemismi floreali unici al mondo, quelli che si possono incontrare anche sul Sentiero dei fiori. Presente a quota 1.600 metri, nei pressi della partenza della seggiovia ora smantellata, il parco botanico restò visitabile fino a quando funzionarono gli impianti di risalita. Poi venne abbandonato, con l'area occupata dagli alpeggi.

«Ripristineremo l'orto in accordo con il Parco delle Orobie – spiega il sindaco, il senatore Valerio Carrara – in un'area di 10 mila metri quadrati. Inizieremo con la recinzione, quindi realizzando un percorso e segnalando gli endemismi già presenti o che verranno ripiantati prendendoli da altre zone della montagna».

L'Arera è da oltre un secolo una delle aree montane di maggiore interesse botanico d'Italia, ben conosciuto proprio per i suoi endemismi anche oltre i confini nazionali. La zona di maggiore concentrazione di fiori è quella tra il rifugio Capanna 2000 e il passo Branchino. Già a metà del secolo scorso, per esempio, alcuni botanici stranieri scoprirono la Linaria Tonzigii e il Gallium montis-arerae, rarissimi fiori che proprio sull'Arera, quindi, ebbero il loro «locus» di prima descrizione. Nell'ultimo Consiglio comunale, è stata approvata anche all'unanimità la convenzione con il Parco delle Orobie per la manutenzione della «Cattedrale vegetale» sull'Arera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA