Morto dopo la lite col fratello
A Mozzanica l'ultimo addio

Sono giunti da diverse parti della Bassa bergamasca i componenti della
comunità nigeriana che hanno preso parte a Mozzanica ai funerali di
Daniel Kolade, il trentenne morto otto giorni fa, a poche ore da un
litigio in casa col fratello.

Sono giunti da diverse parti della Bassa bergamasca i componenti della comunità nigeriana che hanno preso parte a Mozzanica ai funerali di Daniel Kolade, il trentenne morto otto giorni fa, a poche ore da un litigio in casa col fratello.

Il feretro è stato portato poco prima delle 15 sul sagrato della chiesa parrocchiale di Santo Stefano, proveniente dalla camera ardente nell'obitorio dell'ospedale di Treviglio. Nel nosocomio trevigliese, il nigeriano era deceduto sabato 27 ottobre verso mezzanotte, a circa otto ore dal litigio col fratello avvenuto nella sua abitazione mozzanichese.

Ad accompagnarloi c'erano la moglie Aderonke e il piccolo Daniel, il figlioletto della coppia, di appena 15 mesi. Dentro la chiesa si erano già accomodati amici e parenti dell'operaio nigeriano. Accanto al feretro, sulla sinistra, c'era Joseph, il fratello di Daniel, chiuso nel suo dolore, con la testa tra le mani e costantemente seduto.

Il ventottenne nigeriano il giorno dopo l'accaduto era stato incarcerato con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Sembrava infatti che le lesioni riportate dal fratello durante il litigio avessero contribuito al peggioramento delle condizioni e alla morte di Daniel Kolade.

L'esame autoptico in seguito aveva invece escluso il nesso di causalità fra i due episodi, portando il pubblico ministero Fabio Pelosi a scarcerare Joseph Kolade. Venerdì mattina il gip Giovanni Petillo ha di fatto accolto la richiesta dell'avvocato difensore Andrea Favata, non convalidando il fermo.

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