San Giovanni, buia e pericolosa
La ciclabile è nel caos

Da fiore all'occhiello del turismo brembano rischia di diventare un brutto biglietto da visita: incidenti e feriti a causa delle gallerie buie, poi la chiusura dei tunnel e di recente lo stop, su un tratto di un chilometro e mezzo per la caduta di alcuni alberi.

Da fiore all'occhiello del turismo brembano rischia di diventare un brutto biglietto da visita: incidenti e feriti a causa delle gallerie buie, poi la chiusura dei tunnel e di recente lo stop, su un tratto di un chilometro e mezzo per la caduta di alcuni alberi. E il 20 novembre la Provincia, proprietaria dell'opera inaugurata nell'autunno 2007, cederà il tracciato ai Comuni di competenza, compresi oneri per manutenzioni ordinarie, straordinarie, canoni demaniali e spese per energia elettrica.

Insomma, d'ora in poi, quanto dal 2007 era rimasto in carico all'amministrazione provinciale sarà sulla gobba dei singoli Comuni. Ma non tutti sono d'accordo e fanno appello alla Comunità montana perché prenda in gestione il tracciato. Comunità montana che, però, è abbastanza categorica: «Non è di nostra competenza, al massimo possiamo intervenire per opere straordinarie, ma non per la gestione tout court, ordinaria», spiega il presidente Alberto Mazzoleni.

Così la ciclabile, giustamente pubblicizzata come una delle attrattive principali della valle, rischia di cadere nel caos. Soprattutto nel tratto tra San Giovanni Bianco e Camerata Cornello, quello dove è più frequente la caduta massi e di alberi e con le gallerie spesso al buio e chiuse.

La pista, lunga 21 chilometri, parte da Zogno e attraversa San Pellegrino, San Giovanni Bianco, Camerata Cornello, Lenna e Piazza Brembana. Il tratto realizzato e gestito finora dalla Provincia va da San Pellegrino (la parte più a nord) fino a Piazza Brembana.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 14 novembre

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