L'ex questore: «Belotti trattava
ma poi scriveva contro di noi»

«Vennero i tifosi, accompagnati da un politico (Daniele Belotti, ndr). Aprii un dialogo: rimasi deluso e passai alla linea dura». E l'ex questore Matteo Turillo aggiunge: «Del politico scoprimmo che proprio lui scriveva i volantini contro la questura».

Appena arrivato a Bergamo, avevo voluto aprire un dialogo con la tifoseria. Venne da me una delegazione di tifosi, guidata dal capo Claudio Galimberti e accompagnata da un noto esponente politico locale (Daniele Belotti, ndr) che si era fatto garante. In breve dovetti ricredermi: già alle prime partite ci furono disordini. Rimasi deluso e decisi di adottare la linea della severità. Quanto all'esponente politico, scoprimmo che era proprio lui l'estensore di volantini contro la questura».

Parole di Matteo Turillo, il questore del pugno di ferro contro gli ultrà (ora ispettore generale al Ministero dell'Interno, a Roma). Oltre cento Daspo rifilati in quattordici mesi, è proprio sotto la direzione di Turillo (dall'agosto 2009 all'ottobre 2010) che la questura ha condotto l'inchiesta sul tifo violento coordinata dal sostituto procuratore Carmen Pugliese, da poco conclusa con 147 indagati.

Turillo fu trasferito da Bergamo proprio dopo uno dei fatti più clamorosi che ora vengono contestati dalla procura ai curvaioli nerazzurri: l'assalto alla Berghem Fest di Alzano. Per quell'episodio Turillo subì critiche, anche pesanti, sulla gestione dell'ordine pubblico.

Su L'Eco di Bergamo del 16 novembre tutta l'intervista all'ex questore

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