Quel clandestino s'ha da sposare
Ma il sindaco: restituisco la fascia

Nessun amministratore comunale di Terno d'Isola, dal sindaco agli assessori, intende celebrare il matrimonio del 28enne marocchino che lunedì, 5 novembre, era stato fermato prima di pronunciare il fatico «sì» con una giovane ventenne italo-russa.

Nessun amministratore comunale di Terno d'Isola, dal sindaco agli assessori, intende celebrare il matrimonio del 28enne marocchino, che lunedì 5 novembre era stato fermato prima di pronunciare il fatico «sì» con una giovane ventenne italo-russa.

Lo stop era scattato perché risultava clandestino, ma il provvedimento di espulsione è stato poi sospeso dal Giudice di Pace. Così l'extracomunitario è tornato alla carica all'ufficio di stato civile e ha fissato la data del suo matrimonio, che rimane segreta per motivi di ordine pubblico.

A sposarli sarà però un ufficiale di stato civile perché sia il sindaco o altri amministratori comunali non intendono farlo. Anzi, il sindaco Corrado Centurelli sta prendendo in considerazione l'ipotesi di rassegnare simbolicamente le dimissioni.

«L'ipotesi di mie dimissioni simboliche è una provocazione contro le istituzioni – annuncia il sindaco, che è avvocato –. Sono pronto ad andare dal Prefetto e consegnare la fascia tricolore, facendo presente questa situazione paradossale. Infatti, alla luce del contenuto della sentenza della Corte Costituzionale 245 del 6 luglio 2011 il vigente ordinamento di stato civile impone di procedere alla celebrazione del matrimonio anche per soggetti sprovvisti di permesso di soggiorno».

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