Dai Riuniti al mondo no profit:
27 mila attrezzature dismesse

Sono 27 mila le attrezzature sanitarie in dotazione agli Ospedali Riuniti che non verranno trasferite nel nuovo ospedale. Regione Lombardia ne ha autorizzato l'assegnazione a enti e associazioni no profit perché possano essere destinati in ogni parte del mondo.

Sono 27 mila le attrezzature sanitarie in dotazione agli Ospedali Riuniti che non verranno trasferite nel nuovo ospedale. Regione Lombardia ne ha autorizzato, nell'ambito del progetto «Dall'Ospedale agli Ospedali», l'assegnazione a enti e associazioni no profit perché possano essere destinati in ogni parte del mondo.

Si tratta di ecografi, elettrocardiografi, microscopi, apparecchi per elettromiografie, elettrobisturi, fino ad arrivare a macchinari più complessi come strumenti radiologici e intere sale operatorie.

Il progetto è stato presentato nella sala consiliare degli Ospedali Riuniti di Bergamo, rimarcando l'intento dell'iniziativa di evitare sprechi, contribuire a migliorare l'assistenza sanitaria in Paesi in via di sviluppo e sostenere realtà locali come parrocchie, comunità, consultori familiari e persino abbazie, in un'ottica di solidarietà e cooperazione nazionale e internazionale.

«Abbiamo la fortuna - spiega Carlo Nicora, direttore generale degli Ospedali Riuniti - di disporre di un ospedale nuovo, dotato di apparecchiature di ultima generazione, che non giustificano il trasferimento di molte delle attrezzature che attualmente usiamo. Apparecchiature che invece per altre realtà possono risultare molto preziose e costituire il punto di svolta per l'avvio di progetti socio-sanitari in Italia e all'estero. Per questo abbiamo pensato a questo bando, che dimostra una sensibilità e uno spirito di solidarietà non comuni, che contraddistingue i Riuniti ma anche l'intero territorio bergamasco».

In totale sono già più di 70 le domande arrivate all'Ospedale di Bergamo da parte di associazioni, organizzazioni non governative, fondazioni e parrocchie attive soprattutto in provincia di Bergamo, ma anche a Viareggio, Como, Novara, Roma e Milano. Organizzazioni che nella maggioranza dei casi si fanno da tramite per altre realtà con cui collaborano in tutto il mondo, dall'Etiopia al Madagascar, dal Ghana al Senegal, fino alla Tanzania e a Santo Domingo.

Un'apposita commissione composta dai membri del Comitato per l'Ospedale Papa Giovanni XXIII, presieduta da Mario Ratti, coordinerà le dismissioni e deciderà a quale progetto destinare le singole attrezzature. «Il comitato si occuperà di ricollocare nella massima trasparenza le apparecchiature disponibili, con un metodo particolarmente innovativo che vedrà trasferire non solo il semplice macchinario ma anche intere sale operatorie».

«Agiremo - ha sottolineato mons. Maurizio Gervasoni, membro del Comitato - nell'ottica della cooperazione internazionale, confrontandoci e ascoltando i vari soggetti coinvolti, verificando che abbiano competenze e mezzi per realizzare i progetti, monitorando e rendendo conto alla città del buon esito dell'iniziativa». Città che per voce del consigliere Raimondo D'Avanzo, in rappresentanza del sindaco Franco Tentorio, si è detta disponibile a sostenere il progetto, «confermando la vocazione di Bergamo alla solidarietà».

Partner dell'iniziativa anche l'Associazione Banco Informatico, Tecnologico e Biomedico Onlus (BITeB), individuata da Regione Lombardia all'interno del progetto «Dall'Ospedale agli Ospedali» come soggetto coordinatore di tutte le procedure di dismissione dei beni degli ospedali lombardi che si sono trasferiti in nuove strutture, il Celim di Bergamo e Medicus Mundi Attrezzature, ong di Brescia specializzata in cooperazione sanitaria, depositari di un know how prezioso per verificare l'idoneità delle attrezzature richieste.

La commissione seguirà infatti criteri precisi e ben definiti nell'aggiudicare le attrezzature. In particolare valuterà la capacità dei soggetti destinatari della dismissione di utilizzare e manutenere i macchinari ricevuti e i tempi stimati di ritiro per evitare deterioramenti. Verranno inoltre privilegiate richieste complete, cioè focalizzate su più attrezzature complementari, anche per ottimizzare i costi di trasporto, che saranno a carico delle realtà aggiudicatarie.

C'è tempo ancora fino alla fine del mese di novembre per inoltrare le domande, ha ricordato il direttore amministrativo Peter Assembergs. «È sufficiente scrivere una lettera in formato cartaceo indirizzata alla direzione aziendale oppure inviare una mail all'indirizzo [email protected], specificando l'attrezzatura di cui si necessita e la finalità d'uso. I richiedenti verranno quindi convocati per un colloquio d'approfondimento, per valutare le competenze e la possibilità di sostenere i costi di trasferimento e manutenzione delle apparecchiature. Le aggiudicazioni verranno comunicate all'inizio del prossimo anno, quando è prevista anche l'emissione di un altro bando, dedicato all'alienazione di mobili e oggetti d'arredo che non verranno trasferiti al Papa Giovanni XXIII.

© RIPRODUZIONE RISERVATA