Mille cacciatori contro il Wwf
«Basta diktat e boicottaggi»

Una fiaccolata quasi natalizia, ma solo per data: di festoso qui c'è ben poco. A scendere in strada, venerdì sera, in versione decisamente imbronciata («ma pacifica») saranno le doppiette («un migliaio», ne aspettano gli organizzatori.

Una fiaccolata quasi natalizia, ma solo per data: di festoso qui c'è ben poco. A scendere in strada, venerdì sera, in versione decisamente imbronciata («ma pacifica») saranno le doppiette («un migliaio», ne aspettano gli organizzatori: un paio di bus dovrebbero venire anche dal Bresciano), per esprimere un disagio che, sostengono i loro rappresentanti, è ormai fortissimo.

«I cacciatori sono stanchi di pagare per l'intera stagione di caccia e vedersi poi, in corso d'opera, limitare le possibilità di azione», dice Tino Consoli, coordinatore provinciale del Crca (Civiltà rurale, caccia, ambiente e agricoltura). «Le regole cambiano di continuo, c'è uno stillicidio di ricorsi», aggiunge da Federcaccia il presidente provinciale Lorenzo Bertacchi.

Il malcontento ha un bersaglio ben preciso: il Wwf, con cui da anni è in atto una battaglia su più fronti che va dai ricorsi sui provvedimenti regionali in materia venatoria, all'attuale querelle sul Piano faunistico. «Sul tema, gli ambientalisti stanno avanzando pretese francamente fuori luogo», dice Bertacchi.

Recentemente (dopo una vicenda decisamente lunga e complicata, finita più volte davanti al giudice amministrativo) il Wwf ha lanciato un ultimatum alla Provincia: se non si metterà subito mano al Piano faunistico «reintroducendo i settemila ettari di territorio (non cacciabile, ndr) che mancano all'appello e riconfigurando le oasi di protezione con dimensioni adeguate», l'associazione «non esiterà a chiedere la nomina di un commissario ad acta». Parole che non sono proprio andate giù alle doppiette: «Fino a prova contraria, il Wwf non è l'ente regolatore della caccia. Si stanno alzando troppo i toni, con gli ambientalisti a ostacolare in ogni modo l'attività venatoria», dice il portavoce del Cupav (il coordinamento unitario delle associazioni venatorie), Fortunato Busana.
«Diciamo basta ai diktat alla Provincia e al boicottaggio del Piano faunistico – rincara Consoli –. Al rispetto delle norme venatorie già pensano altre realtà, i cacciatori sono i più controllati in assoluto. Chiediamo al Wwf di rispettarci».

Il programma di venerdì prevede un'assemblea alle 20,15, in piazzale Alpini a Cenate Sotto, cui seguirà alle 21 una fiaccolata simbolica lungo la strada verso l'Oasi di Valpredina. E anche su questa realtà i cacciatori hanno qualcosa da dire: «Il mondo venatorio è trasparente nel gestire la propria passione – dice Consoli –. Il Wwf lo è altrettanto? Questo è il mio invito: ci lascino andare a dare un'occhiata, visto che la gestione del Cras (il centro di recupero degli animali selvatici, che opera in convenzione con le Province di Bergamo, Brescia e Lecco, ndr) avviene anche con i soldi delle doppiette». All'iniziativa di venerdì saranno invitate anche «le comunità che insistono attorno all'Oasi». «Vorremmo anche dar vita a una riflessione su cosa comporta l'Oasi, in termini pratici, a chi risiede nelle vicinanze: molti sono i vincoli – dice Busana –. Il tema è trovare un giusto equilibrio per la convivenza con quanto è attorno».

Insomma, carne al fuoco ce n'è. La manifestazione è promossa da Crca e Cupav. È previsto un servizio d'ordine, e gli organizzatori confidano «sul senso di responsabilità più volte dimostrato dai partecipanti». Quanto allo stato d'animo delle doppiette, già i numeri diranno molto.

Fausta Morandi

© RIPRODUZIONE RISERVATA