Per le foreste di pianura urbane
al via un progetto di monitoraggio

Il progetto nasce da una virtuosa sinergia tra Ersaf, Parco Nord Milano, Regione Lombardia, Istituto Forestale Sloveno e Ministero Sloveno per l'Agricoltura e le Foreste, al fine di monitorare e tutelare le foreste di pianura urbane e periurbane.

Prendono il via le iniziative di comunicazione rivolte al pubblico relative al progetto Emonfur Life+10 Env/It/399: un sito internet per presentare l'iniziativa (www.emonfur.eu) e un blog affinché quanti lavorano al progetto possano interagire.

«Il Progetto Emonfur riguarda da vicino il territorio e quanti lo vivono - afferma Enrico Calvo, project leader dell'iniziativa - perciò è importante unire, alle azioni sul campo, attività di coinvolgimento, partecipazione e trasparenza».

Il progetto nasce da una virtuosa sinergia tra ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste), Parco Nord Milano, Regione Lombardia, Istituto Forestale Sloveno e Ministero Sloveno per l'Agricoltura e le Foreste, al fine di monitorare le foreste di pianura urbane e periurbane, tutelandone allo stesso tempo l'integrità nel lungo periodo. L'iniziativa su basa sulla collaborazione e il coinvolgimento di un gruppo coordinato di università italiane: Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Milano Bicocca e Università degli Studi di Firenze.

L'idea, nata nell'alveo del progetto internazionale Life+10 ENV/IT/399 governance e ispirata alla politica ambientale dell'Unione Europea, si prefigge di mettere a frutto le esperienze di Regione Lombardia e Slovenia riguardanti la realizzazione e la gestione pluriennale delle foreste urbane e periurbane, per costruire un sistema di strumenti operativi che aiutino conoscere, valutare e gestire le stesse realtà.

«Proprio per la loro vicinanza alle città e alle metropoli - continua Enrico Calvo - le foreste urbane e periurbane rivestono un ruolo sociale di primario interesse: offrono spazi per il tempo libero, garantiscono benessere fisico e psicologico, permettono l'incontro con la biodiversità, svolgono un eccellente lavoro di contenimento dell'inquinamento e del cambiamento climatico, migliorano la percezione estetica e paesaggistica dei luoghi di vita. È chiaro che la comunità si aspetta che le istituzioni garantiscano continuità a questi benefici».

E così le realtà coinvolte nel progetto hanno deciso di aprire due finestre interattive attraverso le quali i cittadini potranno “monitorare” a loro volta le attività messe in campo e scambiarsi opinioni e idee su questo fondamentale tema. Un modo rapido ed efficace per informarsi e dialogare con gli addetti ai lavori e quanti prestano il proprio know how scientifico e tecnologico per attuare l'iniziativa stessa.

«Oltre alle istituzioni lombarde e slovene - conclude il project leader - al progetto partecipano partners con competenze e sensibilità diverse, un panel di esperti scientifici internazionali e una fitta rete di osservatori distribuiti sul territorio. Una ricchezza di partecipazione che confidiamo dia vita a una grande eterogeneità di risposte e possa garantire strumenti operativi davvero efficaci per la valorizzazione delle nostre foreste vicine alle città».

Life+10 ENV/IT/399 In sostanza, il Progetto Emonfur conta, per il buon esito, sul coinvolgimento di tutti: a ogni livello della comunità. È diritto di ogni cittadino fare la propria parte.

DA OGGI ON LINE www.emonfur.eu presenta gli obiettivi del progetto, i partner coinvolti, i siti di monitoraggio. Sul sito si troveranno anche tutti i documenti realizzati, le news e gli eventi relativi al progetto, gallery fotografiche e link di riferimento. Dal sito si accede al blog di Emonfur, la piattaforma che permette a tutti i partner di scambiarsi idee, opinioni relative ai risultati raggiunti e alle modalità del progetto. Un luogo virtuale che nasce con l'obiettivo di instaurare un filo diretto con tutti coloro che a diverso titolo sono interessati a tutelare il nostro patrimonio verde, dalle Amministrazioni locali, alla Associazioni ambientaliste, agli enti Parco, ai professionisti, ai ricercatori fino ai cittadini stessi. Il tutto con l'apporto qualificato di un Scientific Board e delle Università che sono coinvolte nel progetto. Per sottolineare la dimensione di coinvolgimento del pubblico sono attive anche una pagina Facebook e una Twitter che seguiranno le varie fasi di realizzazione del progetto.

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