Presolana, addio agli stranieri
Sulle piste -86% in quattro anni

L'inverno, ormai oltre il giro di boa, porta - fin qui - due buone notizie: la neve (che quest'anno c'è in abbondanza) e il grande ritorno delle seconde case. Ma, se gli incassi natalizi hanno superato le previsioni della vigilia, la settimana di Carnevale smorza i sorrisi.

L'inverno, ormai oltre il giro di boa, porta - fin qui - due buone notizie: la neve (che quest'anno c'è in abbondanza) e il grande ritorno delle seconde case. Eppure, se gli incassi del periodo natalizio hanno superato le previsioni della vigilia, la settimana di Carnevale smorza i sorrisi degli operatori turistici: in Valle Seriana prenotazioni a rilento e alberghi lontani dal tutto esaurito. «Ho sentito alcuni colleghi - spiega il presidente degli albergatori clusonesi Giovanni Balduzzi - e le camere sono occupate non oltre il 45-50 per cento».

Sul banco degli imputati finiscono la solita crisi, la strana data delle elezioni e la Pasqua, che quest'anno è «bassa» e ha fatto anticipare di parecchio anche il Carnevale. «Sta di fatto - conclude Balduzzi - che quest'anno il periodo è sottotono e non ha portato i benefici del passato».

Se i centri storici sono semideserti, le uniche a sorridere sono le stazioni sciistiche che, complice l'abbondante nevicata di inizio settimana, si vedono garantire la prosecuzione della stagione bianca. Durante l'inverno sono state prese d'assalto dai turisti, che tuttavia scelgono sempre più spesso la formula «mordi e fuggi»: arrivano di buon mattino, se ne vanno la sera, raramente pernottano.

A preoccupare è soprattutto il crollo delle settimane bianche e degli stranieri: fino a pochi anni fa i gruppi diretti a Castione della Presolana arrivavano dall'Est Europa e dalla Francia, stipati sui pullman gran turismo, e da Nord, atterrando a Orio al Serio.

Per gli operatori della Presolana era un business a basso costo (mezza pensione in albergo, sconti comitiva sulle piste, poche spese extra), che guadagnava però sui grandi numeri: nell'inverno 2007-2008 furono 15.500 gli sciatori che raggiunsero Castione grazie ai pacchetti dedicati ai gruppi. Infine il tonfo dello scorso inverno con 2.086 persone: -86 per cento in quattro anni. Un crollo verticale.

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