«Intercettava» la ex: stalking
Il leghista Pedretti finisce nei guai

Avrebbe «intercettato» gli sms in uscita dal telefonino della moglie, posizionato registratori nascosti in casa di lei e segnalatori satellitari Gps sotto la sua macchina, per controllare i suoi spostamenti. Lo contesta il pm al leghista Roberto Pedretti.

Avrebbe «intercettato» gli sms in uscita dal telefonino della moglie, posizionato registratori nascosti in casa di lei e segnalatori satellitari Gps sotto la sua macchina, per controllare i suoi spostamenti. Sono le contestazioni che il pm Gianluigi Dettori muove nei confronti del noto esponente della Lega Roberto Pedretti, 46 anni, di Curno.

L'ex consigliere regionale, ex europarlamentare ed ex vicesindaco di Curno è finito nel registro degli indagati con accuse pesanti: atti persecutori (il cosiddetto stalking) e interferenze illecite nella vita privata della consorte. Le indagini nei suoi confronti, partite dopo una denuncia querela presentata in procura dalla donna l'anno scorso, sono già state chiuse e il politico è stato citato a giudizio: l'udienza è stata fissata per il 18 dicembre 2014.

La coppia si è separata nel 2007. Stando alla denuncia della parte offesa, tuttavia, ultimamente Pedretti non avrebbe consentito alla donna di vivere serenamente la sua vita. Diverse le condotte contestate formalmente dal pm all'esponente leghista. La donna ha consegnato in questura tre telefonini che sospetta essere stati manomessi.

Secondo il pm ce n'è abbastanza per ritenere che le presunte condotte di Pedretti abbiano causato un «perdurante stato di ansia» e costretto la donna a «cambiare le proprie abitudini di vita», conseguenze tipiche del reato di stalking.

La denuncia ha fatto scattare l'apertura del fascicolo da parte del pm Gianluigi Dettori. Recentemente l'indagato ha ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini e il decreto di citazione diretta in giudizio. Nel corso di un interrogatorio a cui è stato sottoposto in procura qualche tempo fa, Pedretti avrebbe negato ogni addebito.

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