Anno Giovanneo: convegno
con i cardinali Kasper e Poupard

Ricordare il 50° anniversario della morte del Beato Papa Giovanni XXIII (3 giugno 1963) per attualizzarne figura, opera ed eredità spirituale, leggendole con gli occhi della fede, della teologia e della storia. E ancora: riscoprire la sua grande fede, il suo amore-servizio alla Chiesa e la sua pratica delle virtù cristiane, che lo hanno portato a essere luce, speranza e uomo di pace per l'intera umanità, andando oltre ogni barriera o differenza di religione, razza, cultura e nazione.

Sono gli obiettivi delle iniziative dell'Anno giovanneo in corso, indetto ufficialmente l'11 ottobre dello scorso anno nella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte, che ha coinciso, per la nostra diocesi, anche con l'apertura dell'Anno della fede e il 50° del Concilio Vaticano II. «La sua fede – aveva detto il vescovo Francesco Beschi all'omelia – è un dono per tutti. Preghiamo Papa Giovanni perché accresca la nostra fede e diventi speranza per gli uomini che incontreremo lungo i giorni del nostro cammino. Ha aperto il Concilio con parole di speranza, luce e misericordia, prendendo le distanze dai "profeti di sventura"».

L'Anno giovanneo vede dunque la nostra diocesi impegnata su più fronti. Dal punto di vista religioso-pastorale, si stanno intensificando i pellegrinaggi a Sotto il Monte da parte di fedeli e parrocchie. Nella Messa crismale dello scorso Giovedì Santo, il vescovo Beschi ha espresso la sua gioia per «la consistenza» dei pellegrinaggi a Sotto il Monte, perché ribadiscono «i profondi legami verso un Papa che continua a parlare a tutti». Sempre in ambito religioso sono da segnalare: il pellegrinaggio del clero diocesano in Bulgaria, guidato dal vescovo, per ripercorrere le orme dell'arcivescovo Angelo Giuseppe Roncalli che in quel Paese fu visitatore e poi delegato apostolico dal 1925 al 1934; il pellegrinaggio diocesano a Roma in giugno, sempre guidato dal vescovo, e l'udienza con Papa Francesco. Poi c'è sempre la speranza che Papa Francesco possa visitare la nostra diocesi nel corso dell'Anno giovanneo.

Il vescovo Beschi, il Comune e la Provincia di Bergamo lo scorso anno avevano invitato ufficialmente Papa Benedetto XVI, ma le sue dimissioni hanno impedito che l'auspicio si tramutasse in realtà. L'Anno giovanneo ha visto intensificarsi anche le iniziative della Fondazione Giovanni XXIII, diretta da don Ezio Bolis, in ambito culturale, con convegni storico-teologici, pubblicazioni e anche un corso per le guide che seguono i pellegrini a Sotto il Monte. Il loro flusso annuale si attesta attorno alle centomila unità, ma con l'Anno giovanneo si prevede che tocchino le quattrocentomila unità.

In questo contesto, con l'aiuto di istituzioni, enti e fedeli, la comunità di Sotto il Monte è impegnata su più fronti: la ristrutturazione della chiesa parrocchiale, della Casa del pellegrino e della cripta sotto la Cappella della pace, la realizzazione di un percorso storico sulla vita del Beato Giovanni XXIII negli ambienti del Seminario del Pime, il restauro dei luoghi della devozione (Via Crucis e Via del Rosario, il sentiero del Colle San Giovanni), la valorizzazione della casa natale e del museo di Ca' Maitino – residenza di Angelo Giuseppe Roncalli nei periodi di riposo – dove risiede l'arcivescovo Loris Francesco Capovilla, segretario del Pontefice bergamasco fin dai tempi in cui era stato cardinale patriarca di Venezia.

Un'altra iniziativa culturale, che si terrà in Seminario a Bergamo il 12 e 13 aprile, sarà il convegno internazionale «Giovanni XXIII e Paolo VI, i Papi del Concilio», che vedrà la presenza di storici e anche dei cardinali Walter Kasper e Paul Poupard.

Carmelo Epis

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