Domenica 07 Aprile 2013
Moro soccorritore con l'elicottero
Formata unità tricolore in Nepal

«L'idea - spiega l'alpinista - è quella di creare un'unità di soccorso di altissimo profilo interamente targata Italia. I piloti saranno infatti connazionali (oltre Enrico Cereia, Maurizio Folini, ndr) e anche il velivolo manterrà la registrazione italiana, sottostando ai profili manutentivi e operativi dell'Enac e dell'Easa, gli enti che sovrintendono alla sicurezza aerea nel nostro Paese».
Un grande progetto partito nel 2009 - anno in cui Moro ha ottenuto il brevetto - e concretizzatosi a tempo di record. «È stata davvero una sfida burocratica, logistica, economica e umana a tutti gli effetti; nessuno credeva che sarebbe stato possibile, ma alla fine, proprio come le mie scalate invernali, crederci e dedicarsi anima e corpo si è dimostrata la carta vincente».
L'idea originaria era di trasportare l'elicottero facendolo volare dall'Italia al Nepal, un obiettivo che l'alpinista-pilota ha dovuto però accantonare per i problemi assicurativi sorti dopo l'incidente aereo verificatosi a Kathmandu lo scorso autunno.
In queste ore Moro è in viaggio per il campo base dell'Everest dove, assieme a Ueli Steck, il fortissimo scalatore svizzero che lo ha anticipato di un giorno volando direttamente a Lukla, formerà una cordata inedita. L'obiettivo è ancora top secret.
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m.sanfilippo
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