Stava rubando il rame
l'operaio morto folgorato

È morto nel tentativo di rubare rame da una cabina elettrica l'operaio residente a Brembate deceduto mercoledì 11 aprile a Marghera dove era impegnato nello smaltimento dei capannoni dell'ex Sirma assieme ad altri due colleghi, uno dei quali suo fratello.

È morto nel tentativo di rubare rame da una cabina elettrica l'operaio residente a Brembate deceduto mercoledì 11 aprile a Marghera dove era impegnato nello smaltimento dei capannoni dell'ex Sirma assieme ad altri due colleghi, uno dei quali suo fratello, entrambi denunciati per tentato furto dalla Polizia di Stato di Venezia.

Quello che in un primo momento sembrava essere un incidente sul lavoro è stato invece un tentativo maldestro di appropriarsi di rame facilmente reperibile nell'area. Per i tre operai, tutti albanesi, e dipendenti di un'azienda lombarda, nei confronti della quale per il momento non è stata formulata alcuna accusa, ieri era l'ultimo giorno di lavoro nell'ex impianto di Marghera.

Secondo quanto accertato dalla polizia, i tre operai avevano già recuperato del rame. La vittima, L. T., 33 anni, ha forzato la porta della cabina dell'Enel a media tensione (30-40 mila volt) con l'obiettivo di fare incetta di altro materiale prezioso dai cavi, senza pensare che l'impianto fosse ancora in tensione, ed è rimasto folgorato.

Il fratello, disperato, ha compiuto un gesto di autolesione ferendosi gravemente ad un braccio. Il terzo operaio, rimasto illeso, in Questura avrebbe raccontato agli investigatori la dinamica dei fatti.

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