Prezzi carburante sul web
Ma i benzinai non ci stanno

I benzinai sono in rivolta. Oltre alla situazione economica già complicata, ora una nuova legge alimenta le polemiche. Il Ministero dello Sviluppo economico impone ai distributori, a partire dal 19 aprile, di comunicare pubblicamente on line i prezzi praticati.

I benzinai sono in rivolta. Oltre alla situazione economica già complicata che sta costringendo molti a chiudere, ora una nuova legge alimenta le polemiche. Il Ministero dello Sviluppo economico impone ai distributori, a partire dal 19 aprile, di comunicare pubblicamente on line i prezzi praticati per ogni tipologia di carburante.

Per il governo in questo modo si favorirà il consumatore che potrà conoscere i prezzi di tutti i distributori della zona in cui si trova collegandosi al web in ogni momento. Una legge che punta a favorire lo sviluppo della concorrenza tra distributori e quindi a contenere i prezzi.

Ma i benzinai la pensano diversamente e sono sul piede di guerra. Questo perché dovrebbero, prima di tutto, adeguarsi dal punto di vista informatico, creando una posta elettronica certificata (Pec) che richiede una spesa, non eccessiva, ma che di questi tempi rappresenta comunque un esborso.

Ci sono poi altri aspetti che non convincono. Su tutti il fatto che provvedere alla comunicazione dei prezzi richiede conoscenze informatiche. «Non abbiamo mai avuto a che fare per lavoro con pc e web – hanno spiegato alcuni benzinai bergamaschi aderenti al Gruppo Gestori carburanti di Ascom che si sono riuniti per discutere delle novità normative -. Non comprendiamo questa decisione del Ministero, fa di tutto per penalizzarci».

La preoccupazione è dovuta al fatto che, in caso di mancata comunicazione al Ministero, le multe sono molto salate: dai 516,46 ai 3.098,74 euro.

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