Bar «No Slot». Ecco il distintivo
«Noi vogliamo restare puliti»

Vogliono che tutti lo sappiano: loro ai videogiochi «mangia soldi» hanno detto di no. Desiderano che il loro bar sia certificato, che abbia una sorta di marchio di qualità e che i clienti possano riconoscere dove prendere un caffè senza trovarsi davanti slot.

Vogliono che tutti lo sappiano: loro ai videogiochi «mangia soldi» hanno detto di no. Desiderano che il loro bar sia certificato, che abbia una sorta di marchio di qualità e che i clienti, con un semplice colpo d'occhio, possano riconoscere dove poter prendere un caffè o mangiare una brioche senza trovarsi davanti slot machine e videolottery.

Ecco perché questi locali hanno aderito alla campagna de «L'Eco di Bergamo» e hanno ritirato la vetrofania da collocare all'ingresso dell'esercizio pubblico che potrà essere identificato come «No slot». Le segnalazioni sono salite ancora, raggiungendo 278, e in molti si stanno presentando alla sede del quotidiano per ritirare l'adesivo.

Non ha voluto perdere nemmeno un minuto: Cristian Henry Sementina, 38 anni, titolare del Tacco 12 Cafè di via Da Rosciate 18/B a Bergamo, di prima mattina, si è presentato negli uffici del giornale per ritirare il contrassegno: «Sono sempre stato contrario alle slot perché rovinano le persone - commenta - io voglio che il mio locale resti "pulito". E pensare che mi hanno offerto anche molti soldi per metterle, 5 mila euro. Ma sono sicuro che questo fosse un modo per legarmi a loro».

Tacco 12 Cafè vuole conquistare la clientela diversamente, prendendola per la gola: «Per esempio, organizziamo gli aperitivi "Culicultura" - spiega - cioè diffondendo la cultura culinaria. L'11 maggio è previsto un happy hours dedicato all'Emilia con le lasagne e piatti tipici».

Si sono voluti distinguere dalla massa perché la loro gelateria è circondata da locali con videolottery e simili. I gestori di Peccati di gola, di via Mazzini 174 ad Albino, vogliono tutelare la loro clientela: «Qui da noi - spiega Silvio Zanga, 51 anni - vengono soprattutto famiglie con bambini e apprezzano la nostra decisione di non tenere videogiochi. In trent'anni di attività, prima in città con il Caffè de Paris e ora ad Albino, non ho mai voluto avere i videogiochi». Zanga, che ha mandato la nipote Cristina a ritirare la vetrofania, ha una ragione in più: «Vogliamo distinguerci - aggiunge - perché attorno a noi ci sono cinque locali che hanno le slot».

A spingere i titolari del Bar Patty's di via Roma 10 a Nembro a partecipare all'iniziativa del L'Eco di Bergamo sono stati gli stessi clienti. A ritirare il contrassegno, infatti, si è presentato Ivo Spiranelli, un avventore: «Tutti noi clienti - dice - siamo contrari a questi dispositivi "mangiasoldi". Sono un suicidio. Così abbiamo deciso di sostenere il bar Patty's».

Il proprietario, Massimo Carrara, 39 anni, avrebbe potuto tranquillamente mettere le slot: «In passato il compagno di mia sorella le installava - racconta -, ma non l'ho mai voluto fare, pure lui ha cambiato attività. Adesso chi apre un locale con le macchinette è un criminale perché sa bene quanto è pericoloso per le persone».

Si può sopravvivere anche senza macchinette. «Basta saper lavorare»: a parlare è Lorenzo Cortinovis della Cioccolateria principe Umberto, di via Principe Umberto 2 a Bonate Sopra. Il suo è un caffè diverso dagli altri, un luogo dove trovare un'altra dimensione: «È un ambiente in stile provenzale - spiega - un posto di relax, dove assaporare una tisana o gustare una cioccolata».

Referente del distretto del commercio di Bonate Sopra, Bonate Sotto e Presezzo, ha deciso di incollare l'adesivo alla sua vetrina perché - spiega - «quella contro le slot è una campagna che sostengo da tempo e intendo continuare a farlo in tutti i modi».

I bar che intendono partecipare all'iniziativa «No slot» devono segnalare nome e indirizzo al sito [email protected] oppure agli uffici de L'Eco di Bergamo. I locali verranno indicati negli approfondimenti dedicati alla campagna del quotidiano. Inoltre, a ciascuno verrà assegnata la vetrofania che certifica gli esercizi «Slot free».

Da ieri gli adesivi da affiggere sulle vetrine di ingresso sono disponibili nella sede de L'Eco (viale Papa Giovanni XXIII, 118 Bergamo): i referenti dei bar sono invitati a presentarsi dalle 8 alle 19 negli uffici della Segreteria generale del quotidiano, al secondo piano. Al momento del ritiro verrà scattata una fotografia che verrà pubblicata sul sito internet del giornale insieme al nome del locale.

Elisa Riva

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