Taranto: il presidente della Provincia
arrestato per concussione

Il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Il provvedimento è stato eseguito nell'ambito dell'inchiesta "Ambiente svenduto" che riguarda l'Ilva. Insieme a Florido, la cui accusa sarebbe di concussione, sono state arrestate altre tre persone.

Il presidente Pd della Provincia di Taranto, Gianni Florido, finito oggi in carcere nell'ambito dell'indagine sull'Ilva chiamata "Ambiente svenduto", ha 61 anni, è tarantino, laureato in Scienze politiche, sposato e padre di due figlie. Negli anni Novanta è stato segretario della Fim Cisl tarantina e dal 2 giugno '98 segretario provinciale della Cisl di Taranto.

È presidente della Provincia di Taranto dal 2004, quando la sua candidatura fu sostenuta dall'intero centrosinistra, Ulivo e Italia dei Valori con Rifondazione comunista. Pur non lasciando il suo incarico alla Provincia, Florido nel 2007 si candidò a sindaco della città di Taranto, motivando la propria scelta con la eccezionalità della situazione tarantina, dove il Comune era da poco stato dichiarato in stato di dissesto finanziario.

In quella circostanza, al ballottaggio per la guida della città, Florido fu però sconfitto dal medico Ippazio Stefano, allora di Rifondazione comunista e oggi di Sinistra ecologia e libertà (Sel), che è tuttora sindaco e che risulta pure indagato nella "Ambiente svenduto".

Alla presidenza della Provincia di Taranto, Gianni Florido è stato rieletto nel 2009.

Michele Conserva, da sempre fedelissimo di Florido, si è dimesso da assessore provinciale all'ambiente nel settembre 2012 quando si seppe che era indagato nell'ambito di indagini sull'Ilva. Era al suo secondo mandato come assessore all'Ambiente, ruolo che aveva già ricoperto durante la prima amministrazione Florido. Conserva fu arrestato una prima volta (ai domiciliari, mentre oggi è finito in carcere) il 26 novembre scorso con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla concussione sempre nell'ambito dell'indagine "Ambiente svenduto". Era accusato di aver indirizzato numerose aziende a uno studio di consulenza a lui amico per facilitare il rilascio, da parte della Provincia, di autorizzazioni ambientali all' esercizio dell'attività.

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